Exor, scatta il voto multiplo. Le ipotesi Armani e monetizzazioni in famiglia

A dicembre si chiudono i 5 anni che limitavano i diritti di voto alla quota di capitale posseduta e scatterà il meccanismo di voto multiplo previsto in Olanda

John Elkann
Economia
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L'accomandita della famiglia Agnelli si prepara a stringere la presa su Exor

Giovanni Agnelli Bv, accomandita della famiglia piemontese presieduta da John Elkann a cui fa capo il 53% di Exor, si prepara a stringere la presa sulla holding che ha in portafoglio le partecipazioni miliardarie in Stellantis, FerrariCnh Industrial, Juventus e nel gruppo editoriale Gedi e prossima a cedere il gruppo riassicurativo Partner Re a Covea per 9 miliardi di dollari in contanti.

Infatti, come spiega Il Sole 24 Ore, a dicembre si chiudono i cinque anni che limitavano i diritti di voto alla quota di capitale posseduta e scatterà il meccanismo di voto multiplo previsto in Olanda che garantisce agli azionisti di lungo periodo maggiori diritti di voto rispetto alla quota di capitale corrispondente.

Così la società dovrebbe salire, con il meccanismo del moltiplicatore a una quota di diritti di voto, intorno all'80% della holding a cui fa capo il controllo di Stellantis e di società come Ferrari e Cnh Industrial. Il quotidiano spiega che tecnicamente è come se la famiglia Agnelli avesse libertà di utilizzare la quota eccedente il 51% per potenziali operazioni di investimento o future alleanze.

I dossier sul tavolo di John Elkann

Si apriranno così vari scenari e i più "gettonati" sembrano essere la creazione di un polo del lusso (per esempio, secondo Il Sole 24 Ore è possibile una eventuale operazione o alleanza che possa coinvolgere il gruppo Armani, anche se non ci sarebbero dossier concreti al vaglio), una diversificazione costante e il riassetto della catena di controllo.

Un'alternativa, dicono le fonti sentite, è che lo scrigno olandese possa utilizzare la carta in eccesso per liquidare quei rami della dinastia interessati a monetizzare le loro quote ai massimi valori segnati dalla holding negli ultimi anni. Uno scenario che rafforzerebbe la centralità della Dicembre (la società che controlla a catena il 38% della holding di diritto olandese) di John Elkann negli assetti di controllo che al momento vedono anche la società A&A (eredi Umberto Agnelli: Andrea e Anna Agnelli all'11,85%) ed Enne (Alessandro Nasi all'8,79%).