Ferrovie dello Stato, Ferraris: "Porteremo il wifi anche sui treni regionali"

Nel corso di un'audizione, il Ceo di FS ha anticipato i punti principali del piano decennale che verrà presentato a febbraio

Economia
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Ferrovie dello Stato, Ferraris: pronto a febbraio un piano decennale tra connettività, Pnrr e puntualità

“Stiamo lavorando sul piano industriale che avrà un respiro decennale, lo presenteremo a febbraio”. A dirlo, l'a.d. di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, nel corso di un'audizione davanti alla commissione Trasporti della Camera. "La nostra attenzione sarà sul valorizzare gli asset che abbiamo già all'estero, ma la concentrazione più grossa è l'Italia, dove dobbiamo realizzare importanti investimenti e questo richiede massimo sforzo e massima attenzione", ha spiegato il manager.

"Sull'Adriatica stiamo valutando insieme al ministero di rafforzare gli investimenti in quell'area perché riteniamo sia importante poter disporre di linee merci dedicate. Oggi - ha spiegato - il trasporto merci viaggia soprattutto di notte per privilegiare il viaggio passeggeri durante il giorno ma questo è limitativo; pensate alle opportunità che potrebbero esserci se riuscissimo a portare le merci fresche dal Sud verso il Centro Europa". "Su questo si sta ragionando - ancora non è stato deliberato - ma sono cinque miliardi di euro di rafforzamento della dorsale adriatica", ha aggiunto Ferraris.

Fs, Ferraris: potenziare servizi regionali per ridurre traffico urbano

Fs punta a potenziare i servizi regionali anche per ridurre il traffico urbano. "Abbiamo una presenza molto forte nei servizi regionali: 279 milioni di passeggeri che coprono mediamente una distanza che sta dentro i 40 chilometri, quindi è chiaro che questa è un'altra area dove potenziare il servizio -ha spiegato Ferraris- La qualità a bordo permette di agire anche sul decongestionamento dei traffici urbani e interurbani, pensiamo ai collegamenti tra grandi centri e periferie. E poi abbiamo 16 milioni di viaggi sull'Alta velocità". 

In base ai numeri del 2020, "anno caratterizzato dal Covid" che anche nella prima parte dell'anno ha prodotto "effetti sui nostri conti e sui nostri volumi", Fs gestisce "500 milioni di viaggiatori in Italia e all'estero, 17mila chilometri di linee ferroviarie, 30mila chilometri di strade attraverso Anas, 41 milioni di merci trasportate con una lunghezza media di 500 chilometri", ha continuato Ferraris spiegando che il gruppo punta anche ad avere una "pianificazione integrata tra trasporto ferroviario e attività di trasporto su gomma". 

Ferraris: da Pnrr assegnati 24,3 mld a Rfi

A oggi, il Pnrr "ha assegnato a Rfi 24,3 miliardi di euro di cui 24 mld destinati alle infrastrutture per la mobilità sostenibile". "Abbiamo una serie di progetti e proposte che sono candidabili per ulteriori assegnazioni, come il WiFi".

È importante portare il WiFi anche sulle tratte regionali, è un progetto a lungo periodo. Sui treni ad alta velocità "la connettività è migliorata, ma non è ancora come dovrebbe essere. Uno dei primi interventi che dovremo fare, sicuramente nel prossimo anno, è agire per avere sull'alta velocità una qualità del WiFi a livelli standard, in modo che si possa lavorare a bordo".

Fs, Ferraris: puntiamo a turismo con i treni storici

“Il turismo è un'altra area su cui stiamo facendo ragionamenti. L'idea di recuperare i treni storici sta diventando un veicolo commerciale importante. Non è solo il treno storico, ma anche gli itinerari. Stiamo ragionando per farla diventare un’opportunità di business, il treno storico non può essere realizzato con regolarità ma le tratte che ha percorso e reso visibili possono essere un’opportunità". 

Con "la pop star Madonna che ha preso un treno storico quest'estate nella tratta Fasano-Lecce e il video che ha girato a bordo abbiamo avuto milioni di visualizzazioni. Questo significa che abbiamo delle aree talmente belle" da essere valorizzate e "il trasporto lento può essere uno stimolo per favorire nuovi turisti", anche decongestionando i centri urbani.

Fs, polo integrato tra Rfi, Italferr e Anas

“Dal punto di vista operativo Anas e Ferrovie non sono integrati. Il lavoro che va fatto invece è quello di creare e valorizzare sinergie e punti di competenza; occorre lavorare sul filone della progettazione e realizzazione delle infrastrutture e sulla gestione e manutenzione delle infrastrutture: abbiamo 10mila km di strade contigue".

"Abbiamo tre soggetti - ha spiegato Ferraris - Anas, Rfi e Italferr: penso che faremo una cosa buona se saremo in grado di valorizzare le competenze e integrarle in modo ottimale tra quello che c’è in Rfi, in Italferr e in Anas. Oggi Italferr e Anas non colloquiano". "Abbiamo oggi, grazie al Pnrr - ha proseguito - un’opportunità di creare un polo infrastrutturale, che vede Rfi come agente primario insieme ad Anas e a Italferr per dare risposte" all'attuazione del Pnrr. "Il lavoro da fare è notevole: lo cominciamo oggi e lo finirà qualcun altro perché' i tempi sono lunghi. L'importante è impostare le cose in modo corretto e coerente, valorizzando persone e asset". 

E poi ancora: "Il primo passo da fare - e lo faremo - è favorire questa integrazione gestionale: Rfi deve svolgere un ruolo più di coordinamento insieme ad Anas, una pianificazione integrata; e Italferr deve essere al servizio di tutte e due". "Italferr, è un'eccellenza - ha aggiunto -: ha 2000 persone, il 75% ingegneri, che lavorano anche all'estero: li dobbiamo tutti orientare sulle cose che dobbiamo fare: la priorità numero uno è l'Italia. Questa è la stella polare che ci guiderà".

Ferraris: "Dobbiamo lavorare molto sulla puntualità"

Come si legge sul Sole 24 Ore, "sulla puntualità, ahimè, dobbiamo lavorare molto, perché siamo al di sotto la media europea, sia per quanto riguarda le merci che per quanto riguarda i passeggeri. Non siamo distanti ma evidentemente c’è uno spazio per migliorare", ha spiegato Ferraris nel contesto di un confronto di alcuni parametri di performance tra i vari operatori ferroviari nazionali in Europa.

Fs, Ferraris: "Costi legati al climate change aumentati del 100%"

"I costi operativi per interventi legati all'impatto del cambiamento climatico sono aumentati quasi del 100% in cinque anni", ha detto l'amministratore delegato di Ferrovie mostrando alcuni dati di Rfi che mettono a confronto i costi operativi riferiti a "interventi per calamità naturali" misurati tra il 2014 e il 2019 che segnavano un incremento del 98 per cento. Con il cambiamento climatico, ha aggiunto Ferraris, "ci dobbiamo convivere; Purtroppo, finché non si inverte il trend, temo che si potrà solo peggiorare".