Fidelity, i grandi fondi mondiali sentono "aria di ripresa”

Nel Rapporto 2024 si rileva cauto ottimismo dopo la recessione passata

di Daniele Rosa
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Economia

Fidelity, il Rapporto 2024 rileva un cauto ottimismo delle società quotate

“I poteri forti, quelli rappresentati dai grandi fondi mondiali credono e si stanno preparando al nuovo ciclo economico che immaginano positivo. Rispetto a 12 mesi fa la pressione inflazionistica è molto meno pesante. in estrema sintesi è quanto conferma, nel suo rapporto annuale, Fidelity la società di Boston,  uno dei maggiori gestori di fondi al mondo. 

Fidelity rappresenta la gestione di oltre cinquemila miliardi di dollari per 50 milioni di clienti a livello internazionale ed è specializzata nel ricercare società attrattive su cui investire. Per questo i suoi consulenti hanno un’attività dinamica e ogni giorno hanno incontri esplorativi con le aziende. Una media di 20000 incontri per anno che permettono non solo di capire il grado di sfiducia o fiducia del settore imprenditoriale ma pure di poter stilare un rapporto significativo, l’ Analyst  Survey. Una sorta di bussola di come sta andando il vento tra ripresa e recessione sul palcoscenico economico mondiale.

Fidelity, rispetto all'anno passato vi è molta meno inflazione

Rispetto al 2023, che “suonava campane di recessione” il nuovo Rapporto rileva che le società quotate, pur con cautela, sentono aria di ripresa. Al momento, secondo gli osservatori di Fidelity, solo il 50%  dei settori rilevati sono in rallentamento con un piccolo gruppo in recessione. ma la maggior parte dei consulenti si aspettano miglioramenti quest'anno nei settori di loro competenza. La percentuale di ottimisti cresce al 61% rispetto al 52%. Nell’anno scorso, il danaro continuava a costare sempre di più e questo comportava aziende sempre più indebitate.

“Ora-si legge nel Rapporto- la maggior parte delle aziende più indebitate potrebbe rinviare nuovamente il rifinanziamento del proprio debito". A livello geografico, secondo Fidelity,  il mercato azionario giapponese sembra essere quello di maggiori aspettative. Ai massimi dopo tre decenni sembra possedere la forza per crescere ancora. “Le aspettative in termini di ricavi aziendali e crescita dei profitti nel 2024 in Giappone sono più elevate che in qualsiasi altra regione” confermano gli analisti americani. Tutto positivo allora?

Niente affatto perchè nei settori energetici di petrolio e gas i prezzi delle materie prime, in calo rappresentano un peso. E pure le società del settore finanziario sono preoccupate dato che la fine del trend di danaro caro potrebbe tradursi in minori guadagni. Forse per entrambi i settori, che hanno fatto profitti straordinari tra crisi energetica, pandemia  e guerre ancora in corso, potrebbe “essere finita la pacchia”. Certo non si legge questa speranza tra le righe del Rapporto ma pare essere un "sentiment" comune del normale resto del mondo.