Fincantieri è l'Nvidia italiana, il titolo sfreccia in Borsa da inizio anno (+125%)

E il gruppo non ha intenzione di arretrare: entro i prossimi due anni prevede di raddoppiare la divisione sottomarina, con ricavi attesi a 820 milioni di euro nel 2027

di Maddalena Camera
Economia

Fincantieri, boom in Borsa da inizio anno: +125% 

Fincantieri è l'Nvidia italiana, almeno in Borsa. Il titolo della società controllata dallo Stato ha iniziato l'anno col botto facendo segnare un più 125%. A inizio gennaio infatti l'azione  valeva circa 7 euro, oggi a quota 15,65 euro grazie anche al balzo odierno del 5,67%.  Che ha portato gli analisti ad alzare il target price a 16 euro da azione.  Tanti i fattori che stanno catalizzando gli acquisti sull'azione tra cui il fatto, come ha ricordato il presidente di Confindustria  Emanuele Orsini, che ha commesse per i prossimi 10 anni. 

Per gli analisti conferme del buon andamento del business vengono anche dal recente Underwater Day del gruppo che, hanno detto, "ha offerto un interessante approfondimento sul posizionamento di Fincantieri nel settore subacqueo, mettendo in evidenza le sue solide capacità tecnologiche e un ampio portafoglio prodotti.  Ma anche dal  fatto che la maggiore esposizione di Fincantieri a questo segmento deriva da una scelta strategica chiara, presa ben prima che il comparto underwater legato a quello della difesa diventasse un focus di mercato".  Infatti l'ad  di Fincantieri, Pierroberto Folgiero,  ha invitato l'Europa ad aumentare le capacità di difesa sottomarina. 

"Considerando la complessa situazione geopolitica e il progressivo disimpegno degli Stati Uniti - ha detto-  con il Mediterraneo che  è sempre stato pattugliato da sottomarini russi e americani, ora spetta a noi europei assumerci la responsabilità della difesa sottomarina".  Fincantieri stima che l'economia sottomarina globale crescerà di 50 miliardi di euro all'anno, trainata dagli investimenti in difesa e sicurezza subacquee da parte dei governi. Dopo l'attacco al gasdotto Nord Stream nel 2022, diversi Paesi hanno iniziato a rafforzare le capacità di difesa sottomarina, puntando su droni autonomi e tecnologie antisommergibile. Secondo Folgiero, le minacce ai cavi sottomarini e ad altre infrastrutture marine critiche sono destinate ad aumentare, così come la domanda per tecnologie e infrastrutture in grado di prevenire o mitigare gli impatti di eventuali attacchi. 

E il gruppo navale non ha perso tempo.  Già la scorsa settimana  ha annunciato che prevede di raddoppiare la dimensione della divisione sottomarina entro i prossimi due anni, con ricavi attesi a 820 milioni di euro nel 2027, pari all'8% del fatturato attuale del gruppo.  Una strategia preparata da tempo perché già nel 2023 il gruppo ha siglato un accordo da 415 milioni di euro con Leonardo per l'acquisizione della divisione Wass (sistemi sottomarini) e ha acquisito Remazel, società specializzata in tecnologie offshore. Dopo il tentativo fallito di fusione con il cantiere francese Chantiers de l'Atlantique nel 2020 (bloccato dalle autorità francesi e dall'Ue per motivi di antitrust), Fincantieri è riuscita ugualmente a registrare numeri in forte crescita. Tanto che  nel primo trimestre 2025  l'utile è cresciuto  del 35% a 2,37 miliardi di euro, mentre il portafoglio ha raggiunto il livello record di 57,6 miliardi di euro, sette volte i ricavi annuali del 2024.

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