Fisco, è la Francia la più tassata d’Europa: l'Italia si riprende Roma ma inciampa su occupazione e salari
Italia meno tartassata dei francesi, ma resta fanalino di coda su salari e occupazione femminile: tra disuguaglianze crescenti, burocrazia e costi energetici, il rilancio passa da PNRR e Mezzogiorno
Fisco, Cgia: "francesi i più tartassati d'Europa con prelievo al 45,2% del Pil"
E' la Francia la grande economia dell'Eurozona dove il fisco colpisce più duramente i cittadini. Lo segnala l’Ufficio studi della Cgia ricordando come oltralpe il carico fiscale sia pari al 45,2 per cento del Pil. Ovvero, spiega l'associazione, è come se lo scorso anno i contribuenti francesi avessero versato complessivamente 57 miliardi di euro di tasse/contributi in più rispetto a noi italiani.
Peraltro - sempre nella 'partita' fra i due paesi - in Italia si registra un tasso di due punti percentuali di disoccupazione in meno, l’anno scorso il nostro export è stato superiore di oltre 33 miliardi di dollari, lo spread è sceso e la situazione dei nostri conti pubblici preoccupa di meno.
Per contro, abbiamo il tasso di occupazione femminile più basso dell’UE, così come il saggio più basso di crescita delle retribuzioni medie, mentre in questi ultimi anni si sono accentuate le disuguaglianze sociali. La burocrazia, il fisco, i costi energetici e i deficit infrastrutturali continuano a condizionare negativamente la competitività del nostro sistema produttivo. Tuttavia, l'Italia è uscita meglio di altre economie dalle crisi che si sono succedute nel triennio 2020-2022, dal Covid all’impennata dei costi energetici che ha spinto al rialzo l’inflazione.
Inoltre – sottolinea la CGIA - sono stati determinanti anche gli investimenti realizzati dal Governo Meloni con il PNRR e con le risorse impiegate nella ZES Unica che stanno rilanciando il Mezzogiorno. Una ripartizione geografica che, osserva l'associazione " finalmente, si sta lasciando alle spalle decenni e decenni caratterizzati da disoccupazione, difficoltà e ritardi economici".