Fisco, tempo scaduto: dal 31 agosto in arrivo 60 milioni di cartelle

Stop alla tregua durata 18 mesi: con la fine dell'estate riprende la corsa del fisco. Da versare vecchi atti, rate '20 per rottamazione ter, saldo e stralcio

Economia
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Fisco 2021, da settembre in arrivo cartelle e pignoramenti 

Con la fine del mese, del caldo e dell'estate riparte la corsa del fisco. La sospensione, durata ben 18 mesi, giunge ormai al termine: dal primo settembre riprenderanno i pagamenti dei vecchi atti, poi i pignoramenti, e ci saranno da versare ex novo le rate 2020 per rottamazione ter, saldo e stralcio. Nel caso di cartelle con condono, destinate ad essere cancellate entro ottobre, è possibile fare una verifica sul sito dell'Agenzia delle Entrate. 

Fisco, nuove cartelle e pagamento di vecchi atti 

Quindi settembre diventa il mese della ripresa degli atti di notifica tra nuove cartelle e vecchi atti di riscossione: si tratta circa di 60 milioni di comunicazioni. Che però verranno inviate in maniera scaglionata. Invece per gli avvisi di addebito già arrivati, il termine massimo è fissato per il 30 settembre. Mentre dal 31 agosto è possibile già pagare le rate di "Rottamazione-ter"e del "Saldo e stralcio". Le altre rate riferite al 2020 dovranno essere versate il 30 settembre e il 31 ottobre: sono ammessi cinque giorni di tolleranza. Per le rate del 2021 della definizione agevolata, invece, il termine ultimo è fissato al 30 novembre: anche in questo caso sono ammessi i cinque giorni di tolleranza, quindi si può pagare fino al 6 dicembre.

E' possibile poi fare una verifica direttamente sul sito dell'Agenzia delle entrate per i documenti soggetti a condono, il quale è previsto per chi ha avuto un reddito imponibile fino a 30.000 euro nel 2019: se la verifica dà esito positivo si possono ristampare i bollettini delle rate ancora dovute, calcolate al netto delle somme da stralciare. Infine con settembre ripartono anche i pignoramenti su stipendi e pensioni: le somme dovute al Fisco saranno nuovamente trattenute dal datore di lavoro o dall'Inps e versate direttamente all'Agenzia della riscossione.