Gas, Francia-Spagna insieme per un nuovo gasdotto: MidCat passerà dall'Italia

Il premier tedesco e quello spagnolo studiano la realizzazione finale del nuovo gasdotto MidCat, dedicato al trasporto di gas dalla penisola iberica all'Europa

Economia
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Gas, Germania a rischio recessione: Scholz e il premier spagnolo Sànchez aprono al nuovo gasdotto MidCat

Fronte comune di Spagna e Germania per far avanzare il progetto MidCat, il gasdotto per trasportare il gas dalla penisola iberica al cuore dell'Europa, che incontra invece le resistenze del presidente francese Emmanuel Macron. Non viene esclusa la connessione attraverso l'Italia. È quanto è emerso da un incontro in Germania tra il premier spagnolo Pedro Sánchez e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Il presidente del governo spagnolo ha evidenziato come non vengano rispettati gli obiettivi di interconnessione stabiliti dalla Commissione europea, cosicché la Spagna non sfrutta al massimo la sua capacità di rigassificazione, pari al 30% del totale dell'Ue, per il “collo di bottiglia” rappresentata dalla mancanza di collegamento con il centro dell'Europa.

Sánchez ha evidenziato che l'alternativa al MidCat potrebbe essere un gasdotto che colleghi Spagna e Italia. “Dobbiamo risolvere la situazione, che sia attraverso la Francia o attraverso l'Italia”, ha detto il premier spagnolo rimarcando che la Spagna “risponderà all'appello” dei Paesi che maggiormente subiscono “il ricatto inaccettabile” di Putin.

Pieno appoggio al MidCat anche da parte del cancelliere tedesco, il quale ha sottolineato come questo progetto servirà anche per sfruttare le potenzialità dell'Europa meridionale in materia di idrogeno verde. “È la grande missione: creare una vasta rete elettrica europea, in futuro per l'idrogeno e ora per i gasdotti. Faremo tutto il possibile per portarla a termine”, ha detto Scholz.

Francia, Le Maire: "Valuteremo la richiesta di Spagna e Germania per lo sblocco del gasdotto MidCat"

Il governo francese valuterà la richiesta di sbloccare lo sviluppo del progetto MidCat, il gasdotto per trasportare il gas dalla penisola iberica al resto d'Europa attraverso la Francia. Lo ha fatto sapere il ministro francese dell'Economia e delle finanze Bruno Le Maire. “È una vecchia questione. Ma visto che il premier spagnolo e il cancelliere tedesco, rappresentanti di due Paesi amici della Francia, ci fanno questa richiesta la esamineremo”, ha detto Le Maire a margine dell'incontro del Ref a Parigi.

Il progetto MidCat è rimasto fermo per anni a causa dei suoi costi elevatissimi e dei prezzi finora contenuti delle forniture russe. Perché sia completato mancano 226 chilometri di tubazioni dalla località catalana di Hostalric a quella francese di Barbaira, e la Spagna chiede all'Ue di coprire i costi.

Gas, S&P: rischio recessione per Germania se Russia lo taglia, Italia soffre meno

"In uno scenario al ribasso in cui la Russia tagliasse le esportazioni di gas verso l'Europa e nell'Ue venisse applicato il razionamento obbligatorio, la Germania cadrebbe in recessione, la crescita dell'eurozona si indebolirebbe e l'inflazione rimarrebbe alta più a lungo".

È quanto emerge da un rapporto pubblicato oggi da S&P Global Ratings dal titolo “L'Europa si prepara a un inverno tetro”. Italia e Germania, secondo Standard and Poor's sono le più esposte per via della forte dipendenza dal gas russo. Tuttavia, "l'Italia soffre meno della Germania" perché il nostro Paese "non ha un passaggio aggiuntivo, sponsorizzato dal governo, dai prezzi all'ingrosso a quelli al dettaglio".

Un'inflazione molto più elevata, secondo S&P, costringerebbe la Bce ad aumentare il tasso di rifinanziamento al 3% entro l'inizio del 2024, nonostante una crescita molto più debole. Lo scenario è stato rivisto al ribasso rispetto alle previsioni economiche di base pubblicate a fine giugno, spiega S&P, perché da allora “i prezzi del gas sono ulteriormente aumentati e le prospettive di inflazione sono peggiorate”.

La prossima previsione di base è prevista per la fine di settembre. Gli Stati Ue, aggiunge Standard and Poor's, stanno lottando contro il tempo per ridurre il consumo di gas del 15% e proteggere famiglie e imprese da interruzioni di elettricità e dal razionamento. I tre fattori che determinano l'impatto economico nei diversi Paesi sono: 1) il grado di dipendenza dell'economia e dell'industria dal gas naturale; 2) la quota di gas russo sul consumo totale; 3) quanto i governi sono disposti a fare per proteggere famiglie e imprese dai costi energetici all'ingrosso più elevati.

In base a questi indicatori, evidenzia lo studio, la Germania è molto più colpita, mentre “l'impatto sull'economia francese è decisamente più debole perché l'industria utilizza molta più energia nucleare. Inoltre, il governo francese ha limitato l'aumento delle tariffe per le famiglie almeno per tutto il 2022”.

Un'inflazione significativamente più alta in tutta l'eurozona, conclude lo studio, “renderà più probabile l'incorporazione dell'aumento inflazionistico nelle economie nazionali”. Nel tentativo di frenare questo effetto, è possibile che la Bce “aumenti il tasso di rifinanziamento di circa 70 punti base nel 2023 e di altri 40 punti base nel 2024, portandolo al di sopra del 3% all'inizio del 2024”.