I Magnifici 7? Game over: le banche europee fanno fuori i giganti tech
Le banche europee hanno ottenuto rendimenti eccezionali (+63,6% in un anno), superando nettamente le big tech americane e l’indice S&P 500.
Da sinistra Mark Zuckerberg (Meta) - Jeff Bezos (Amazon) - Sundar Pichai (Google) - Elon Musk (X)
Chi sta battendo i Magnifici 7?
Se stavate cercando un gruppo di titoli azionari in grado di detronizzare i Magnifici Sette (“Mag Seven”), è probabile che le banche europee non fossero in cima alla vostra lista. Tuttavia, guardando ai rendimenti degli ultimi 12 mesi e dall'inizio dell'anno, è proprio quello che è successo.
Le banche europee hanno registrato una performance eccezionale, superando nettamente il gruppo Mag Seven dei leader tecnologici statunitensi e l'indice S&P 500. L'indice MSCI Europe Bank ha registrato un rendimento del 63,6% nell'anno fino alla fine di agosto, avviandosi a chiudere il miglior anno solare dal 1997. In confronto, il Mag Seven ha registrato un rendimento del 9,9%.
Certo, si tratta di un periodo breve, ma è un buon promemoria dei benefici di un portafoglio ampiamente diversificato. Anche i settori più trascurati possono registrare un rimbalzo, e spesso lo fanno proprio nei momenti in cui le aree più amate del mercato rallentano, contribuendo a livellare i rendimenti complessivi.
In qualità di gestore di portafoglio, ho individuato l'opportunità nel 2022, quando ritenevo che i tassi di interesse in Europa sarebbero aumentati a causa del potenziale persistere dell'inflazione sulla scia della pandemia di COVID-19, del reshoring dell'attività manifatturiera in molti paesi e dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
A quel tempo, molte banche europee erano fuori dal radar degli investitori. Scambiavano a valori compresi tra il 30% e il 60% al di sotto del book value, con uno sconto notevole rispetto alle grandi banche statunitensi. Tassi di interesse più elevati possono essere vantaggiosi per le banche perché determinano un aumento del margine di interesse netto, una fonte di reddito significativa per le banche e un indicatore chiave della loro salute finanziaria.
L'ascesa delle banche europee avviene in un contesto di più ampio rialzo dei titoli non statunitensi, favorito dagli ingenti stimoli tedeschi, dall'indebolimento del dollaro statunitense e dai timori relativi alle posizioni eccessive detenute da alcuni titoli tecnologici statunitensi negli indici di mercato globali.
Ecco cinque motivi per cui le banche europee sono tornate in auge e perché riteniamo che continuino a essere interessanti.
1. Un normale ambiente dei tassi di interesse
Le banche hanno sopportato otto anni di tassi di interesse negativi da parte della Banca centrale europea. La politica è cambiata nel luglio 2022 e ha contribuito ad aumentare il net interest income. I tassi sono saliti al 4% prima che la BCE iniziasse ad allentare la politica monetaria quest'anno. Tuttavia, riteniamo che questo ciclo di tagli dei tassi sia prossimo alla fine. I tassi attuali sono al 2%. La curva dei rendimenti è più ripida (il che è favorevole per le banche) e anche le aspettative sui tassi futuri si sono stabilizzate. Riteniamo che l'inflazione sarà persistente. In genere, le banche centrali mantengono i tassi più elevati per contrastare l'inflazione.
2. I vincoli regolatori sono diminuiti
Le banche hanno accumulato ingenti riserve di capitale sulla scia della crisi del debito sovrano e le autorità di regolamentazione hanno abbassato alcuni requisiti minimi. Uno dei risultati è stato l'aumento dei dividendi distribuiti. Ad esempio, la banca italiana UniCredit ha aumentato la propria cedola annuale a 2,40 dollari per azione nel 2024, rispetto ai 12 centesimi del 2020. Inoltre, l'attuale dividendo annualizzato della banca spagnola BBVA, pari a 0,74 dollari, è aumentato del 24,4% rispetto all'anno scorso.
3. La crescita dei prestiti sta riprendendo
Stiamo iniziando a vedere segni di crescita dei prestiti, cosa praticamente inaudita dalla crisi del debito sovrano europeo del 2010 che ha portato al salvataggio finanziario di diversi paesi. Con l'entrata in vigore degli stimoli tedeschi nel 2026, prevediamo un'accelerazione della crescita dei prestiti in tutta Europa, in particolare in Germania. Non prevediamo inoltre che le perdite sui prestiti costituiranno un problema.
4. I rischi da dazi sono bassi
A differenza del settore automobilistico, molte banche europee sono orientate al mercato interno e svolgono la loro attività principalmente a livello nazionale. Non commerciano beni fisici da un paese all'altro.
5. Le valutazioni sono ragionevoli
Nonostante il rally, le banche europee scambiano a valutazioni ragionevoli, considerando la prevista ripresa della crescita economica in tutta Europa. Anche le stime di crescita degli utili per il 2025 e il 2026 sono aumentate.
Le valutazioni non sono inoltre elevate rispetto alle controparti statunitensi in termini di rapporto prezzo/valore contabile e prezzo/utili. Ad esempio, al 9 settembre Deutsche Bank quotava a 0,9 volte il book value e Banco Santander a 1,2 volte, contro 2,4 volte per J.P. Morgan e 1,4 per Bank of America.
L'importanza di un portafoglio diversificato a livello globale
La straordinaria performance delle banche europee è un buon promemoria per considerare portafogli diversificati a livello globale e mantenere una prospettiva a lungo termine. Con il continuo ampliamento del mercato azionario, potremmo scoprire che anche i segmenti più improbabili possono aggiungere valore.
*gestore di portafoglio azionario di Capital Group