Ictus, la scarsa consapevolezza è il vero nemico: il ruolo cruciale dell’informazione secondo Siemens Healthineers

L'indagine, condotta in collaborazione con l'Associazione Italiana Ictus (ISA-AII), ha l'obiettivo di aumentare la consapevolezza sull'ictus e sull'importanza di un intervento tempestivo

di redazione economia

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Il Barometro Siemens Healthineers sull'ictus. Una scarsa consapevolezza della popolazione riconosciuta come la principale causa di disabilità post-ictus

In collaborazione con Italian Stroke Association - Associazione Italiana Ictus (ISA-AII), Siemens Healthineers, azienda leader nel settore delle tecnologie mediche, ha realizzato un Barometro Sociale per misurare la consapevolezza, la percezione del rischio e la conoscenza dei sintomi dell’ictus celebrale. Lo studio restituisce un quadro completo sullo stato della consapevolezza sul tema della popolazione in paesi come la Spagna e l’Italia e rappresenta uno sforzo importante di Siemens Healthineers volto al miglioramento della diagnosi e del trattamento dell’ictus, una delle patologie più diffuse al mondo e con maggiore impatto sociale e sanitario. L'ictus celebrale è, infatti, la principale causa di disabilità in Europa, con circa 1,1 milioni di persone colpite ogni anno.

Con l'invecchiamento della popolazione europea, si prevede un aumento del 23% delle persone di età superiore ai 60 anni entro il 2030. Attualmente, quasi 10 milioni di europei convivono con le conseguenze a lungo termine dell'ictus, una condizione che comporta una spesa sanitaria stimata in 86 miliardi di euro all'anno e che è destinata ad aumentare entro il 2040. I principali fattori di rischio in Europa sono modificabili, il che sottolinea la necessità di una conoscenza della patologia maggiore. Per questa ragione, Siemens Healthineers, in collaborazione con ISA-AII, ha realizzato uno studio sulla conoscenza dei sintomi dell’ictus per valutare la comprensione della patologia e la percezione dei relativi fattori di rischio.

Il Barometro è una delle iniziative congiunte portate avanti da Siemens Healthineers e ISA-AII per la promozione della prevenzione, di un riconoscimento più tempestivo dei sintomi parte della popolazione e un dialogo pubblico aperto, diretto e coinvolgente anche dal punto di vista emotivo sull’ictus celebrale. I risultati dello studio evidenziano una contraddizione di fondo: nonostante l'ictus celebrale sia riconosciuto in tutto il mondo come la terza patologia più grave dopo il cancro e l’Alzheimer, l’attenzione pubblica del problema rimane bassa. Solo una persona su tre nello studio ha infatti dichiarato di essere ben informata e conoscere la patologia e meno del 30% ritiene di saperne riconoscere i sintomi. Anche se il 94% delle persone è in grado di identificare almeno un sintomo, la conoscenza rimane limitata a quelli più visibili, come la difficoltà a parlare (70%), la confusione (50%) e la perdita di equilibrio (46%). Inoltre, solo il 15% della popolazione conosce il protocollo FAST, uno strumento essenziale per il riconoscimento rapido, che scende all'11% tra i baby boomer.

Inoltre, sebbene l’ipertensione sia ampiamente riconosciuta come fattore di rischio (64%), seguita dal fumo e da uno stile di vita sedentario, solo il 10% delle persone ritiene di essere personalmente a rischio. La percezione della vulnerabilità aumenta quando c’è un sopravvissuto a un ictus in famiglia o tra la propria cerchia di amici, soprattutto se il caregiver, nello specifico, è una donna. I risultati mostrano come persino gli stessi sopravvissuti avessero una conoscenza limitata della propria condizione prima dell’evento e che non fossero in grado di riconoscere e valutare i propri sintomi al momento della loro insorgenza. Nella maggior parte dei casi di ictus celebrale presi in considerazione, la vittima non era consapevole del problema e qualcun altro è dovuto intervenire per portare assistenza. Questo progetto ha anche valutato le dimensioni emotive e sociali dell’ictus celebrale: il recupero è spesso percepito come più difficile del previsto, in particolare per l’ictus emorragico, e molti sopravvissuti hanno sperimentato una mancanza di supporto emotivo durante la riabilitazione. Piuttosto che raccomandare cambiamenti drastici nello stile di vita, chiedono indicazioni mediche più chiare e campagne educative più coinvolgenti che sottolineino l’importanza dell’intervento precoce.

"I risultati di questo barometro sono un campanello d’allarme per tutti noi. Se l’ictus è una malattia così temuta, perché così poche persone sono in grado di riconoscerne i segnali di allarme o di essere consapevoli del proprio rischio?" ha dichiarato Frederico Pasquarelli, Head of Advanced Therapies per l’Europa meridionale presso Siemens Healthineers, che ha aggiunto: "questo è esattamente il tipo di gap di conoscenza che vogliamo risolvere, mettendo i dati e l’innovazione digitale al servizio della prevenzione e dell’educazione pubblica. La nostra collaborazione con l’ISA-AII dimostra come l’industria e le istituzioni cliniche possano lavorare insieme per costruire un nuovo modello di assistenza per l’ictus, partendo dalla consapevolezza e arrivando a un trattamento rapido, integrato e personalizzato."

ISA-AII sottolinea l’importanza di questo progetto congiunto con Siemens Healthineers e intende valorizzare i risultati di questa indagine sulla popolazione con iniziative di prevenzione più specifiche e mirate e campagne educative per ridurre l’impatto dell’ictus e migliorare la consapevolezza della popolazione sui fattori di rischio e sul riconoscimento precoce dei sintomi dell’ictus. “L’ictus ha un elevatissimo impatto socio-sanitario, le sue conseguenze possono essere devastanti soprattutto nei casi in cui non si è agito tempestivamente”, ha dichiarato Paola Santalucia, presidente dell’Italian Stroke Association (ISA). "I risultati del progetto Stroke Barometer ci mostrano anche che c’è spazio per agire. Le persone sono in grado di riconoscere i sintomi dell’ictus se ricevono le informazioni giuste. E’ importante prestare attenzione al modo in cui comunichiamo l'ictus e garantire che il messaggio arrivi a tutti."

Dalla consapevolezza all'azione: un impegno più ampio per la cura dell'ictus

Questa iniziativa fa parte di un impegno più ampio di Siemens Healthineers per integrare la cura dell'ictus in tutto il sistema sanitario. Altri progetti come One Step Ictus, sviluppato con l'ospedale Vall d'Hebron di Barcellona, hanno ridefinito i flussi di lavoro di emergenza, riducendo significativamente i tempi di trombectomia e migliorando i risultati del recupero. Un'altra iniziativa chiave che l'azienda sta conducendo insieme al Vall d'Hebron Research Institute è l’Umbrella Project, un progetto paneuropeo che riunisce più di 20 partner per armonizzare i protocolli e implementare soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per ridurre la recidiva dell’ictus. Questi progetti, insieme a iniziative di sensibilizzazione pubblica come Time is Brain, un'esperienza immersiva in VR, sono solo alcuni esempi delle iniziative che Siemens Healthineers sta portando avanti per trasformare la cura e la consapevolezza dell'ictus in Europa e oltre.

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