Il Natale 2025 sarà a rate, gli italiani si indebitano per andare in vacanza. Boom del micro-credito. E il conto...

Il paradosso del 2025 è che gli italiani spendono meno per: regali, cenoni e alimentari, addobbi. Ma utilizzano di più il credito

di Francesco Megna

Brindisi di Natale

Economia

Il Natale 2025 sarà a rate

Il Natale 2025 segna un aumento del ricorso al credito al consumo rispetto al 2024. Le famiglie italiane, pur riducendo alcuni acquisti tradizionali come regali e cenoni, utilizzano più spesso prestiti, micro-rate e finanziamenti veloci per sostenere le spese legate alle festività e, soprattutto, ai viaggi. Nel 2024 il credito natalizio era già diffuso ma ancora concentrato sugli acquisti tecnologici e su alcune spese occasionali.

Nel 2025 la situazione cambia: cresce l’utilizzo del credito anche per coprire spese tipicamente stagionali come viaggi, pacchetti esperienziali e regali di fascia media. Le ragioni principali sono quattro: l’aumento dei prezzi dei trasporti e dei servizi turistici rispetto al 2024; il calo del potere d’acquisto che spinge molte famiglie a dilazionare i pagamenti; la diffusione capillare dei pagamenti rateali integrati negli e-commerce; la volontà di mantenere una qualità del Natale simile agli anni precedenti, pur con budget più stretti.

Nel 2025 aumentano: i pagamenti rateali per acquisti online; l’utilizzo delle carte revolving; i piccoli prestiti personali finalizzati ai viaggi di Natale, il finanziamento dei regali tecnologici, nonostante il calo generale della spesa per i doni. Un recente studio su credito al consumo e stagionalità evidenzia appunto come durante il periodo natalizio aumentino in modo marcato richieste di formule di pagamento rateale come 'buy now pay later' o revolving (prestitionline.it).

La crescita più marcata riguarda i viaggi: nel 2025 gli italiani spendono oltre 5 miliardi per spostarsi durante le festività, con un aumento di oltre il 30 per cento rispetto al 2024. Una parte significativa di queste spese viene coperta tramite credito. Nel 2024, invece, i viaggi erano stati una delle voci più ridimensionate e il credito era usato quasi esclusivamente per beni materiali.

Il paradosso del 2025 è che gli italiani spendono meno per: regali, cenoni e alimentari, addobbi. Ma utilizzano di più il credito per: viaggi, tecnologia, esperienze, acquisti anticipati con sconti. In pratica, si taglia su ciò che è considerato sacrificabile e si finanzia ciò che ha un valore percepito più forte, come le esperienze o le esigenze familiari. Il 2025 vede inoltre un aumento dei rischi legati al sovraindebitamento.

Rispetto al 2024, le famiglie: sottovalutano di più l’impatto delle micro-rate, accedono con maggior facilità a linee di credito rapide non intermediata da banche, accumulano più rate contemporaneamente (viaggi + tecnologia + piccoli acquisti). Molti nuclei entrano così nel 2026 con una capacità di risparmio ridotta rispetto a dodici mesi prima.

In sintesi, nel 2024 il credito natalizio era stabile, concentrato su tecnologia ed elettrodomestici, mentre nel 2025 il credito cresce e si espande ai viaggi e ai consumi esperienziali, la spesa totale natalizia cala nelle categorie tradizionali, ma aumentano le rate, cresce il rischio di accumulo di debiti piccoli ma numerosi; il contesto economico 2025 spinge più famiglie ad appoggiarsi al credito per mantenere lo stesso livello di festività.

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