La scelta antistorica del forum Ambrosetti: esclude le testate online

Fino a qualche anno fa era l'appuntamento per antonomasia. Oggi invece è rimasto ben poco della spinta propulsiva di un tempo ormai passato

di Marco Scotti
Economia
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Il Forum Ambrosetti di Cernobbio vieta l'ingresso alle testate online

“Dunque ci vediamo a Cernobbio?”. “Ci sei anche tu al Forum?”. “Me lo fai incontrare il tuo capo a Villa d’Este?”. Queste, fino a pochi anni fa, erano le frasi che ci si scambiava tra giornalisti economici e comunicatori mentre ci si facevano i tradizionali auguri di buone vacanze estive. Il Forum Ambrosetti a Cernobbio, infatti, sanciva il ritorno alla vita lavorativa “vera” dopo il sonnacchioso periodo di ferie interrotto esclusivamente dal Meeting di Rimini. Da quest'anno, però, il Forum ha deciso di darsi un tono e di escludere aprioristicamente alcune testate. Quali? Quelle online, che rappresentano ormai il pubblico più ampio e più strutturato del mondo dell’informazione in Italia. Basta leggere gli ultimi dati Ads sulla diffusione dei giornali, con La Repubblica scesa intorno a 80mila copie e il Corriere sotto le 150mila, per capire che la carta stampata da sola ormai boccheggia e ha bisogno di appoggiarsi su internet. E allora perché vietare l’ingresso a Villa d’Este a tutti i giornali online? Perché privare i lettori e gli stakeholder della voce di chi – come Affaritaliani – da più di un quarto di secolo racconta senza vincoli la realtà italiana? 

Audiweb testimonia che gli utenti unici nel giorno medio sono 37,3 milioni, cioè il 63,3% della popolazione italiana. Sommando i primi dieci cartacei più diffusi si arriva a circa 650.000 lettori. Non serve dire altro, dunque, perché non si capisce quale possa essere la ratio dietro a una scelta così divisiva e, per certi versi, inutilmente elitista. Solo la carta stampata ha valore? È quell’orrendo snobismo di chi pensa che internet sia solo un luogo per smanettoni e giovanotti. Peccato che i giovani siano cresciuti e che i giornali affondino. Sarebbe stato meglio se la scelta fosse stata selettiva: tu sì, tu no. Arbitraria, certo. Ma almeno comprensibile: non vogliamo testate che abbiano questo tono di voce. Invece un taglio trasversale, netto, salomonico e per questo assai ottuso. Attenzione, però, perché tutti i rituali, anche i più solidi e inveterati, vivono un momento di stanca. È successo a Sanremo prima della terapia d'urto del trio Amadeus-Maneskin-Fiorello. E in effetti, l'impressione è che il Meeting di Rimini abbia ormai superato di parecchie incollature, per importanza e "agenda setting" Cernobbio. E altri appuntamenti, come La Piazza di Ceglie Messapica, insidiano (o superano?) il Forum Ambrosetti. Di più: all’ombra delle varie torri dove il potere economico milanese si dipana, più di un comunicatore ha iniziato a dire sottovoce: “Cernobbio? Spero di scamparla almeno quest’anno”.