Imprese, rifinanziata la Nuova Sabatini, la Cna esulta. In arrivo 600 milioni

Una leva fondamentale per lo sviluppo tecnologico delle PMI: ecco perché i governi che si succedono la confermano regolarmente

Economia
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Nuova Sabatini rifinanziata: arrivano 600 milioni

La Legge di Bilancio 2021 ha ufficialmente dato il via al finanziamento della Legge Sabatini 2021. Il rifinanziamento della Nuova Sabatini, un "volano" finalizzato al supporto di investimenti produttivi delle piccole e medie imprese  per l'acquisto di beni strumentali, pari a ulteriori 600 milioni, fa esultare la Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa. 

La confederazione sottolinea essere "positivo" accelerare l’erogazione del contributo a imprese che da tempo lo attendono. Per dare continuità alla misura e certezze alle imprese, inoltre, la Cna invita il Governo a verificare in itinere l’adeguatezza delle risorse stanziate rispetto alla domanda di contributo che si riattiverà a seguito della riapertura dello sportello.

La legge, voluta fortemente dal ministro Giorgetti, stabilisce che per le domande trasmesse in data antecedente al 1° gennaio 2021, per le quali sia stata già erogata in favore delle Pmi beneficiarie almeno la prima quota di contributo, il Mise può erogare il resto delle quote. La norma "mira, inoltre, ad equiparare il trattamento delle imprese beneficiarie della Nuova Sabatini, consentendo l’erogazione accelerata delle rimanenti quote di contributo in favore di tutte le Pmi, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda e dall’importo del finanziamento".

Nuova Sabatini: che cos'è e perché è così importante

La Nuova Sabatini dall’avvio nel 2014 ha sostenuto oltre 25 miliardi di euro di investimenti a fronte di un contributo pubblico pari a poco più di 2 miliardi. Il provvedimento, che risale agli anni 60, quando nasce allo scopo di  finanziare gli investimenti sull'innovazione, il nome si rifà al deputato democristiano Armando Sabatini che la propose per la prima volta nel lontano 1965, negli ultimi anni è tornata in auge con una riedizione che ha come obiettivo quello di incentivare le Pmi nell'ottica dell'industria 2.0, quella del comparto moda per esempio, dando soluzione al problema "finanziamento" attraverso importanti sgravi fiscali. 

La misura è così importante in quanto rappresenta uno dei principali strumenti per il sostegno alla crescita e allo sviluppo delle Pmi. Dal 2014 a oggi oltre 67 mila sono le imprese che hanno potuto beneficiare dei suoi benefici, con un investimento medio di circa 200.000 euro, 126.237 domande ricevute e un contributo ottenuto totale che ammonta a circa 2,1 miliardi di euro, a fronte di 25 miliardi di euro di finanziamenti concessi dagli istituti di credito. Condizioni molto vantaggiose sono previste ad esempio per gli imprenditori, che permettono di pagare quello che si compra addirittura la metà. Non è un caso se ogni governo che si è succeduto, negli ultimi 5 o 6 anni, ha sempre trovato il modo di finanziarla, dietro pressione delle pmi.

Legge Sabatini 2021, come si accede

Il provvedimento vale per tutte le piccole e medie imprese, senza distinzione, a supporto di investimenti di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali, alla presenza di precisi requisiti di cui le imprese devono essere dotate:

- Essere iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca;

- Avere sede in uno stato membro dell'Ue;

- Non essere in difficoltà;

- Non essere in stato di liquidazione, fallimento o sottoposte a procedure concorsuali;

- Non aver avuto sostegni considerati illegali dalla Commissione Europea.

Le uniche imprese che non possono accedervi sono le attività finanziarie e assicurative. Per accedere ai finanziamenti si dovrà fare richiesta all’istituto di credito cui chiedere il prestito per l’acquisto di uno specifico macchinario o altri beni strumentali, che deve aver aderito alla convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), Associazione bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti per i finanziamenti alle pmi.

Ricevuta la domanda di finanziamento, la banca o l’intermediario bancario invia al ministero la richiesta di finanziamento che emanerà, dopo le dovute verifiche, l'apposito provvedimento per concedere all’impresa il finanziamento. Dopo il provvedimento di concessione del finanziamento all’impresa la banca eroga all’impresa la cifra in un’unica soluzione e l’impresa dovrà poi presentare il documento che certifica l'acquisto.