Incubo recessione, Milano chiude a -2,95%. Su il gas con scioperi in Norvegia

Borse, arriva l'incubo Norvegia a scuotere il mercato energetico Ue: Equinor ha temporaneamente chiuso tre giacimenti di petrolio e gas a causa di uno sciopero

Economia
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Gas e petrolio, lo sciopero in Norvegia scuote i mercati europei 

Mentre i prezzi del gas in Europa volano ai massimi di quattro mesi, arrivando ad un top di 174 euro al Mwh, si intensificano i problemi di approvvigionamento, a partire dal "caso Norvegia". Resta invece più altalenante il prezzo del petrolio che si barcamena tra i timori di una recessione e quelli di una strozzatura dell'offerta.

In particolare in Norvegia i sindacati chiedono aumenti salariali per compensare l'aumento dell'inflazione, in un contesto di prezzi elevati del petrolio e del gas dopo i tagli alle esportazioni da parte di Mosca. Si prevede che oggi la produzione di petrolio e gas del paese nordico venga ridotta di 89.000 barili di petrolio equivalente al giorno (boepd), di cui 27.500 boepd per la produzione di gas.

Domani invece la protesta accentuerà la riduzione della produzione di gas del Paese per un totale di 292.000 barili di petrolio equivalente al giorno, pari al 13% della produzione, mentre la produzione di greggio sara' ridotta di 130.000 barili al giorno, che corrispondono a circa il 6,5% della produzione norvegese. A partire da sabato, ha fatto sapere l'associazione Norwegian Oil and Gas, la protesta potrebbe determinare una riduzione del 56% delle esportazioni di Gas del paese nordico: verrebbero ridotte di 1.117.000 barili di petrolio equivalente (boe) al giorno mentre andrebbero persi 341.000 barili di petrolio.

Borse Ue in rosso, torna l'incubo di una recessione 

Dalla Norvegia all'intera Europa: Borse deboli nel finale con Wall Street in tensione alla riapertura dopo l'Indipendece Day. Londra cede il 2,83%, Francoforte il 2,7%, Milano il 2,65%, Parigi il 2,6% e Madrid il 2,3%, mentre il Dow Jones lascia sul campo il 2,27% e il Nasdaq l'1,07%.

In rialzo a 198,3 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in calo di 6 punti base al 3,165%. In calo l'euro a 1,023 dollari e a 1,19 sulla sterlina dopo indici Pmi inferiori alle stime in Europa, che alimentano l'allarme sulla recessione. Ma a scivolare e' soprattutto il greggio (Wti -7% a 100,73 dollari al barile) alla vigilia delle scorte settimanali Usa, mentre prosegue la corsa del gas (+2,31% a 166,7 euro al MWh).

Sotto pressione i petroliferi Shell (-8,3%), Bp (-6,7%), TotalEnergies (-6,14%) ed Eni (-5,83%). L'allarme recessione frena anche il comparto auto, dopo il calo di oltre il 14% delle vendite di giugno in Francia. Volvo cede il 4,98, Renault il 4,8%, Volkswagen il 4,65%, Mercedes il 3,9% e Stellantis il 2,7%. Forti vendite anche tra i produttori di microprocessori Asm (-4,55%), Infineon (-2%) ed Stm (-1,5%), mentre in campo bancario pesano CaixaBank (-5%), Barclays (-4,51%), Banco Bpm ( -4,5%), SocGen (-4,05%), Commerzbank (-3,07%), Intesa (-3,14%) e Unicredit (-2,76%).

Borse e mercato, l'euro è sceso ai minimi da 20 anni sul dollaro 

Nel frattempo, l'euro è sceso ai minimi da 20 anni rispetto al dollaro Usa, mentre gli investitori hanno ridotto le scommesse sui rialzi dei tassi d'interesse della Banca Centrale Europea, visto il crescente rischio di recessione. La moneta unica è scesa dello 0,9% a 1,0331, il livello più basso dal dicembre 2002. L'euro, riporta Bloomberg, è sceso di oltre l'8% rispetto al dollaro quest'anno, poichè l'inflazione record ha aumentato la pressione su famiglie e imprese e, insieme alle conseguenze della guerra in Ucraina, ha ostacolato la capacità della Bce di aumentare i tassi con la stessa velocità della Fed.