Indice Pmi sale a 56,7: crescita sopra le attese, la più rapida dal 2018

Il settore terziario italiano ha continuato il suo percorso di ripresa e l'attività economica è aumentata al tasso più rapido da gennaio 2018

(Lapresse)
Economia
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L'indice Pmi servizi in Italia sale a 56,7 a giugno, dai 53,1 di maggio. Il dato e' oltre le attese che prevedevano 56. La rinascita del settore terziario italiano, rileva Ihs Markit, "continua e a un tasso accelerato. L'attivita' economica e' aumentata al tasso piu' rapido da gennaio 2018, grazie a un altro forte incremento della domanda, con il campione d'indagine che ha menzionato l'allentamento delle restrizioni pandemiche e la conseguente riapertura di molte aziende. Il risultato e' che le previsioni di produzione dei prossimi dodici mesi del settore terziario si sono rafforzate con il miglior livello di fiducia da gennaio 2010".

"L'indice destagionalizzato delle attivita' economiche, che e' l'indicatore principale del report Ihs Markit, e che con una singola domanda chiede alle aziende monitorate di paragonare l'andamento dell'attivita' del mese in corso rispetto a quello precedente, si e' posizionato a giugno su 56,7. Tale valore indica un notevole incremento rispetto alla lettura di maggio di 53,1 e ha registrato il secondo incremento mensile consecutivo dell'attivita' terziaria. Il tasso di espansione e' stato inoltre il piu' forte in oltre tre anni risultando nel complesso considerevole", si legge.

"Nel mese di giugno, - commenta Lewis Cooper, Economist presso la Ihs Markit - il settore terziario italiano ha continuato il suo percorso di ripresa, con una ricrescita rinvigorita dall'allentamento delle restrizioni anti Covid19. L'attivita' economica e' aumentata al tasso piu' rapido da gennaio 2018, con un altro considerevole incremento dei nuovi ordini, mentre la fiducia ha segnato il valore piu' alto in oltre undici anni. Il risultato e' che quest'ultima espansione della produzione del settore privato e' stata significativa e la piu' rapida dall'inizio del 2018. Il manifatturiero ha guidato tale ripresa segnando un altro forte incremento della produzione, ma a stimolare la crescita e' stata anche la forte prestazione dei servizi".

Le pressioni inflazionistiche, aggiunge Cooper, "restano tuttavia un punto dolente, considerando che a giugno le aziende italiane hanno indicato il piu' forte aumento di costi in 15 anni. La pressione piu' forte proviene dal manifatturiero, settore che continua ad affrontare carenze e disagi sostanziali sulle forniture, ma anche il terziario ha indicato un rapido tasso di inflazione dei costi. Nel complesso, il mese che conclude il secondo trimestre ci ha consegnato soprattutto buone notizie sull'economia italiana. Dagli ultimi dati Pmi, la ripresa resta robusta con la domanda dei clienti che continua a rafforzarsi nel crescente allentamento delle restrizioni pandemiche. Malgrado le intense pressioni inflazionistiche, le previsioni di crescita dell'attivita' nei prossimi dodici mesi delle aziende intervistate restano fortemente ottimistiche".