Industria: Istat, fatturato giugno risale. Tutti i trend

INDUSTRIA: ISTAT, 'A GIUGNO FATTURATO TORNA AD AUMENTARE'

Lavoro (Lapresse)
Economia
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Fatturato dell'industria in progresso a giugno. Al netto dei fattori stagionali, l'Istat stima un aumento congiunturale del 3,1%, risultante da una crescita su entrambi i mercati (+4,7% quello estero e +2,1% quello interno). A maggio il fatturato aveva registrato un -1% m/m e un +40,2% a/a. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2020), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 28,4% (+30,2% sul mercato estero e +27,5% sul mercato interno).

Nel secondo trimestre l'indice complessivo evidenzia un incremento del 5,2% rispetto ai tre mesi precedenti (+5,5% sul mercato interno e +4,8% su quello estero). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a giugno gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per tutti i principali settori: l'energia (+6,0%), i beni intermedi (+5,0%), i beni di consumo (+2,6%), i beni strumentali (+0,3%). Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per tutti i settori: +54,3% l'energia, +35,4% i beni intermedi, +31,0% i beni strumentali e +14,1% i beni di consumo (+26,4 i beni non durevoli e +11,6 quelli durevoli).

Con riferimento al comparto manifatturiero, si evidenziano aumenti tendenziali per tutti i settori di attivita' economica, ad eccezione dell'industria farmaceutica con una variazione pressoche' nulla (-0,1%). "Dati ottimi. Non solo e' un bene che, dopo il calo congiunturale di maggio, a giugno si sia tornati subito in territorio positivo, ma il rialzo e' anche consistente e promettente", e' il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Secondo il nostro studio, se si confronta il fatturato di oggi con quello del febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, e' superiore dell'8,4%, mentre rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, e' maggiore del 6,3%. Non solo, ma andando indietro di due anni, rispetto a giugno 2019, ora il livello, nei dati corretti per gli effetti di calendario, e' piu' alto del 7,4%, +6,8% su giugno 2018. Insomma, non c'e' raffronto che non sia molto positivo", conclude Dona.