Intel affonda sotto il peso di Nvidia: tagliato il 15% del personale e chiuse le fabbriche in Europa
I risultati finanziari del secondo trimestre 2025 mostrano una perdita netta di 2,9 miliardi di dollari. Sul mercato Intel vale circa 98,7 miliardi di dollari, lontanissima dai 4.240 miliardi di Nvidia
Intel schiacciata da Nvidia, taglia il 15% dei dipendenti e chiude gli stabilimenti europei
Intel nel 2025 sta facendo i conti con una ristrutturazione senza precedenti. L’azienda californiana ridurrà il suo organico da 108.900 a 75.000 persone, tagliando più di 25.000 posti di lavoro entro fine anno. Il ceo Lip-Bu Tan ha già avviato questa operazione drastica, che comprende licenziamenti, uscite volontarie e blocchi del turnover, con l’obiettivo di semplificare la struttura, tagliare i costi e migliorare l’efficienza.
Non si tratta solo di personale. Come riporta il Sole 24 Ore, Intel ha anche abbandonato i progetti per costruire nuove fabbriche in Germania e Polonia, già sospesi da settembre 2024. Ha spostato le attività di assemblaggio e test dal Costa Rica verso Vietnam e Malaysia, dove ha già stabilimenti consolidati, lasciando in Costa Rica solo alcune funzioni ingegneristiche e amministrative. Anche negli Stati Uniti la costruzione del grande impianto in Ohio rallenta, con la priorità ora di ottimizzare gli impianti esistenti invece di crearne di nuovi.
I risultati finanziari del secondo trimestre 2025 mostrano una perdita netta di 2,9 miliardi di dollari, peggiore rispetto all’anno prima. Tuttavia, i ricavi restano solidi a 12,9 miliardi, sopra le aspettative di Wall Street. Per il terzo trimestre Intel prevede un fatturato tra 12,6 e 13,6 miliardi, un segnale di possibile stabilizzazione. Nel frattempo, punta a ridurre le spese operative a 17 miliardi nel 2025 e a 16 miliardi entro il 2026.
Cosa pesa di più? La concorrenza. Sul mercato Intel vale circa 98,7 miliardi di dollari, lontanissima dai 4.240 miliardi di Nvidia. Il titolo ha perso il 30% su base annua, ma ha guadagnato il 13% da inizio 2025 grazie al cambio ai vertici. Insomma, Intel si rimbocca le maniche e prova a tornare in gioco, anche se la strada è tutta in salita.