Ita, Altavilla: "Brand Alitalia non vale 290 mln". Confermato il via il 15/10

Dopo la rottura con i sindacati, si scalda il fronte politico. 5S-Pd: "Serve confronto col Governo"

Alfredo Altavilla
Lapresse
Economia
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Dopo la rottura con i sindacati, spaccatura sul contratto da applicare ai nuovi 2.800 assunti che non è stata ricomposta nemmeno ai tempi supplementari, il presidente di Italia Trasporto Aereo (Ita) Alfredo Altavilla tende la mano alle associazioni di rappresentanza dei lavoratori. "Abbiamo detto molto chiaramente che malgrado l'applicazione del regolamento aziendale ci siamo impegnati a continuare a tenere informati i sindacati e le associazioni professionali sull'andamento dell'operazione e della società, perchè crediamo fermamente che per il prosieguo di Ita ci dovrà essere l'occasione di rimettersi al tavolo e superare le decisioni prese ieri", ha spiegato il top manager, che nella newco ricopre un ruolo esecutivo, a margine dell'audizione alla Camera sul piano industriale della società. 

VALORE BRAND, I COMMISSARI DI ALITALIA RISPONDONO AD ALTAVILLA/ In relazione a quanto dichiarato oggi dal presidente di Ita, Alfredo Altavilla, sulla valutazione del marchio Alitalia che sarebbe "non realistica", i Commissari di Alitalia in amministrazione straordinaria confermano che la stima rappresenta il valore minimo risultante da una perizia, dovuta per Legge e operata da un professionista terzo incaricato dalla procedura, previo parere favorevole del comitato di sorveglianza. 

Secondo i sindacati, i nuovi salari offerti saranno inferiori di circa il 40% rispetto al contratto di settore, assunzioni che sono "partite sulla base dei curriculum, del merito e dell'esperienza" con un "regolamento aziendale", come una low cost estrema, senza un contratto collettivo concordato con le sigle. Retribuzioniche per Altavilla invece "sono assolutamente allineate" e "in alcuni casi anche superiori a quelle degli altri full service carrier come appena dimostrato alla commissione".

Per Ita, dunque, le proposte pervenute dai sindacati non sono accettabili e non costituiscono nemmeno una base di trattativa compatibile con la complessità e le tempistiche della sfida che la società deve affrontare in vista dell'avvio delle operazioni. Inoltre, le proposte pervenute sono strutturate su un arco temporale non conciliabile con il piano industriale 2021-25 di Ita e, soprattutto, orientate ad un recupero di costo non coerente con l'oggettiva realtà dei fatti.

Italia Trasporto Aereo è impegnata a tutelare il futuro delle 2.800 persone che entreranno a lavorare in Ita e a sostenere il piano di espansione che prevede al 2025 il raddoppio della flotta e l'assunzione di oltre 5.500 persone nella sola parte Aviation.

Altavilla ha fatto sapere che venerdì un Cda straordinario di Ita deciderà se partecipare alla gara per la vendita del marchio Alitalia in amministrazione straordinaria. Nulla è stato deciso ma la valutazione del marchio al prezzo base di 290 milioni di euro, oltre Iva e oneri fiscali, è "irrealistica" per una compagnia in perdita da 11 anni. "Sicuramente - ha spiegato infatti il presidente di Ita - il bando ci ha sorpresi per i valori contenuti che personalmente definirei irrealistici per una compagnia che in 11 anni ha generato 3 miliardi e mezzo di perdite operative; mi sembra una valutazione non realistica e noi dobbiamo stare sul mercato".

Ita non può permettersi uno slittamento dei tempi per il prossimo decollo: "Ita deve partire il 15 ottobre per il semplice motivo che Alitalia dal 15 ottobre non vola più, quindi non ci sono dubbi, alternative, scusanti. Bisogna fare di tutto per partire il 15 ottobre", ha sottolineato.

(Segue: dopo la rottura con i sindacati, si scalda il fronte politico su Ita)

Intanto, dopo la rottura con i sindacati, si scalda il fronte politico. Per il senatore Pd, Salvatore Margiotta, serve "un tavolo di confronto con il Governo, innanzitutto per capire se le scelte che va facendo in questi giorni la governance" di Ita "siano condivise dal Governo, cosa che per la verità ci preoccuperebbe un po'". Secondo il parlamentare che ha rilasciato dichiarazioni, al termine di un incontro di senatori Pd-M5S e Leu con i sindacati, "essendoci una situazione di questo tipo e di scontro molto forte fra sindacati e governance, riteniamo importantissimo che il ministro Franco, in qualche modo d'intesa anche con i ministri Giorgetti, Giovannini e Orlando, attivino immediatamente un tavolo di trattativa per cercare un punto di sintesi. Poichè - aggiunge Margiotta - ci giunge voce che nel frattempo la governance stia andando avanti con assunzioni a chiamata diretta, se cosi' fosse chiederemmo di sospendere queste chiamate e di attendere che il tavolo dia i risultati che puo' dare in direzione di una soluzione della vicenda".

Sulla stessa linea la senatrice M5S, Giulia Lupo, che ha riferito: "Abbiamo ascoltato tutti i sindacati insieme, tra cui i sette riconosciuti piu' la Cub e tutti hanno una stessa versione dei fatti: ovvero che c'è un atteggiamento da parte dell'esecutivo della Ita molto di dominio, di 'decido io e non mi interessa neanche interloquire con voi'. Questo è quello che ci riferiscono. Allora - ha aggiunto - la nostra posizione è': chiediamo allora di bloccare tutto adesso; aspettiamo di avere un confronto con il Governo, perchè, se questo è il volere della Ita è un discorso, se è il volere del Governo e' un altro. In base a queste due posizioni noi ovviamente dovremo agire di conseguenza".