Ita decolla ma manca subito i target. Mani avanti sul piano di assunzioni

I vertici fanno il punto in Commissione Trasporti alla Camera sui primi due mesi e mezzo di vita della nuova compagnia che ha raccolto l'eredità di Alitalia

Economia
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I ricavi fanno -50%. E non è solo l'impatto di Omicron 

Lo spettro di Alitalia? Ita Airways inizia a volare ma buca subito i target. Tanto che i vertici della compagnia sono costretti a mettere le mani avanti sul piano di assunzioni previsto: nei primi due mesi e mezzo di vita, infatit, la nuova società del Ministero dell’Economia che dal 15 ottobre vola al posto di Alitalia, il 50% in meno rispetto al piano industriale: sono stati incassati soltanto circa 86 milioni di euro.

Certo ci sono stati la variante Omicron e i provvedimenti restrittivi di molti governi in giro per il mondo che

Letto l'articolo, il presidente Altavilla ci fa sapere che "non ha rivisto assolutamente i target che anzi, al contrario, restano confermati malgrado la partenza con meno ricavi del 2021".

hanno impattato nuovamente sui flussi turistici, costringendo tutte le compagnie aeree a ridurre i propri voli, ma vedere i numeri del neo-vettore che ha raccolto l’eredità del vecchio buco nero di via della Magliana, vettore costato alle casse dello Stato 13 miliardi di euro in meno di 50 annisa tanto di disco rotto.

Il punto sull'andamento del business lo ha fatto in un'audizione alla Camera (Commissione Trasporti) sul piano industriale e sulle prospettive della società la coppia di vertice, composta da Alfredo Altavilla e da Fabio Lazzerini, rispettivamente presidente e amministratore delegato. Top-manager che hanno subito precisato come il mini-trend negativo del fatturato sia legato agli “effetti della pandemia, al fatto che non abbiamo vinto la gara per la Sardegna che era nel piano” e, come terzo fattore, al fatto che “non abbiamo potuto iniziare la campagna pubblicitaria per la vendita dei biglietti fino al 10 ottobre".

"Inoltre - hanno aggiunto - dal momento in cui è stato fatto il business plan alla partenza della compagnia, il prezzo del carburante è aumentato del 15%, il tasso di cambio euro/dollaro è peggiorato del 5%”. Una congiuntura che ha spinto Altavilla a lanciare un warning sul piano di assunzioni. 

Nel 2022, Ita potrà assumere un migliaio di persone, di cui 400 piloti e 600 assistenti di volo "se le ipotesi di crescita di flotta e di sviluppo del network fossero coerenti con lo scenario macro economico che avevamo nel business plan'", ha sottolineato il presidente esecutivo di Ita che dopo una pax ritrovata a dicembre con i sindacati, sul piede di guerra per la mini-flotta di partenza post-Alitalia (52 aerei e il personale fortemente ridotto, 2.141 dipendenti a inizio dicembre), ha in programma di incrementare l’occupazione con assunzioni fino a 2.925 lavoratori entro fine gennaio (1.675 naviganti, 1250 di terra), 3.737 entro aprile (2.364 naviganti; 1.373 di terra) e circa 4.000 (2627 naviganti; 1373 di terra) entro giugno 2022.  Erano 10.500 nella vecchia Alitalia. 

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Altavilla e Lazzerini hanno però precisato che “malgrado tutto, il risultato è in linea con il business plan e in cassa abbiamo oltre 400 milioni, in miglioramento di 250 milioni rispetto alle previsioni del business plan. Un risultato, quest'ultimo, molto positivo'”. Così, fino al 31 dicembre "i passeggeri trasportati sono stati 1,260 milioni" e ora Ita è alla ricerca di un partner, ricerca che secondo i vertici potrebbe concludersi "entro il primo semestre di quest’anno" e per cui sono “in corso discussioni" sia in Europa che fuori dal Vecchio Continente.

"Ita Airways non ha le dimensioni per stare sul mercato da sola. E' necessario che ci sia un'alleanza a condizioni di pari dignità con un rivale più grande. Cerchiamo una equity partnership", ha concluso Altavilla. "Non abbiamo bisogno di code sharing o di una joint venture commerciale. Se si mettono i soldi sul tavolo, si gioca. Se non si mettono i soldi sul tavolo, si può anche evitare di chiedere l'accesso alla data room", ha aggiunto. Secondo indiscrezioni, i colloqui sono ancora una volta con i tedeschi di Lufthansa e gli americani di Delta, a cui si sarebbero aggiunti gli inglesi di British Airways. Sulle prospettive concrete, per il momento ci sono soltanto le gare sull'handling e sulla maintenance di Alitalia, per cui "Ita ha chiesto l'accesso alla data room".

C'è tempo poi fino a fine febbraio (ore 14) per le offerte vincolanti, ma Ita potrà partecipare all’acquisto con una quota di controllo (in consorzio con altri soci) solo per l'handling all’aeroporto di Fiumicino (no a Linate). Mentre per la manutenzione (in prevalenza sullo scalo romano) il gruppo potrà partecipare solo in cordata con altri soci.