Italiani più sicuri sul proprio futuro, meno sull’economia: si risparmia meno, si investe con cautela. E la pensione...

I dati dell’Osservatorio Anima 2025 restituiscono un lieve rallentamento del sentiment economico sull’Italia, ma cresce la fiducia personale e la voglia di fare progetti

di Chiara Feleppa
Economia

Osservatorio Anima 2025: rallenta il sentiment sull’Italia, ma cresce la fiducia personale e la voglia di progettare

L’edizione dell’autunno 2025 dell’Osservatorio Anima, realizzata in collaborazione con le società di ricerche di mercato Eumetra e Research Dogma, restituisce un quadro di lieve rallentamento del sentiment economico sull’Italia, accompagnato però da un miglioramento della fiducia nella situazione personale e da una diffusa progettualità. Sul fronte previdenziale la maggior parte degli italiani dichiara di aver pensato al proprio futuro pensionistico ma solo una minoranza ha attivato delle soluzioni. Per quanto riguarda la sostenibilità, aumenta la ricerca di equilibrio tra rendimento e investimenti responsabili.

L’indagine è stata condotta online tra il 1° e il 10 ottobre 2025 su un campione di 1.009 adulti “bancarizzati”, ovvero titolari di un conto corrente o libretto bancario/postale e con accesso a Internet. Il campione rappresenta una popolazione di circa 35 milioni di persone, di cui il 50% è anche investitore (slide 4)[2].

C'è fiducia nel futuro personale, un po' meno nella situazione del Paese

Secondo la rilevazione di ottobre, il sentiment economico sull’Italia mostra una leggera flessione: ritiene che la situazione sia migliorata rispetto a un anno fa il 20% dei bancarizzati e il 26% degli investitori, valori stabili o in lieve calo rispetto a febbraio (slide 6). Guardando alle aspettative future, il 16% dei bancarizzati e il 21% degli investitori si aspetta un miglioramento nel prossimo anno, in calo rispettivamente di 6 e 4 punti rispetto a febbraio (slide 6).

Il quadro migliora sul piano personale: i pessimisti diminuiscono, con solo il 25% dei bancarizzati e il 19% degli investitori che teme un peggioramento della propria situazione, contro il 30% e il 27% della rilevazione precedente. Al contrario, cresce la quota di chi si attende, complessivamente, una situazione invariata o in miglioramento (slide 8).

Come gli italiani progettano il futuro

Gli italiani confermano la propria voglia di fare progetti per il futuro: 32 milioni dichiarano di avere uno o più obiettivi personali o familiari, con una media di 2,5 progetti per persona (slide 9). Le strategie economiche per realizzarli restano orientate a un comportamento prudente e un approccio tradizionale: il 59% riduce le spese superflue, il 52% risparmia o investe e il 31% gestisce i risparmi in modo da allinearli ai propri obiettivi (slide 10). Dopo un semestre di crescita, si osserva una flessione nella capacità di risparmio, con il 53% dei bancarizzati (rispetto al 57% di febbraio) e il 67% degli investitori (rispetto al 74%) che riesce ad accantonare con regolarità una parte del proprio reddito (slide 11).

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La propensione a investire torna a calare

I prodotti finanziari restano la prima scelta per chi intende investire, indicati dal 51% dei bancarizzati e dal 68% degli investitori, mentre rimane stabile l’attenzione verso gli immobili, che risultano la seconda opzione di investimento ormai da diverse rilevazioni (slide 13). La propensione a investire, tuttavia, cala: il saldo tra ottimisti e pessimisti si amplia e solo il 19% dei bancarizzati ritiene che questo sia un buon momento per investire (slide 14).

Previdenza complementare: conoscenza ampia ma poca azione

La conoscenza della previdenza complementare risulta diffusa ma in calo: il 68% dei bancarizzati e il 76% degli investitori dichiara di conoscerne il funzionamento o di averne sentito parlare, in diminuzione rispettivamente di 3 e 6 punti rispetto a febbraio (slide 15). La consapevolezza previdenziale, però, spesso non è seguita da azioni concrete: più della metà dei bancarizzati (55%) ha almeno pensato al tema, ma solo il 21% ha già attivato soluzioni concrete (slide 16).

Sostenibilità, prevale un approccio equilibrato

La sostenibilità si conferma un valore consolidato nelle scelte di consumo: quasi otto italiani su dieci ritengono importante adottare comportamenti sostenibili, a basso impatto ambientale e sociale (slide 18). Nel bilanciamento tra rendimento e sostenibilità, prevale la ricerca di equilibrio: si riduce il numero di chi assegna una preferenza più decisa all’uno o all’altro obiettivo, dimostrando come gli italiani, pur attenti ai risultati finanziari, mostrino comunque una visione più ampia e responsabile del proprio modo di investire, orientata al valore nel tempo (slide 19; 20).

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