Jindal, bollette choc: da 400mila a 5 milioni. Operai in cassa integrazione

Gas e bollette alle stelle, lavoratori Jindal verso la cassa integrazione: allarme del Cobas

Economia
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Jindal bolletta energia da 5milioni di euro, cassa integrazione alle porte

Jindal è passata da 400 mila euro mensili a 5.100.000 euro a causa del caro energia. Il sindacato Cobas giovedì ha fatto un'assemblea degli iscritti Jindal e Tde per discutere della apertura della procedura di cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento brindisino di Jindal da parte della azienda. Il Cobas "denuncia la terribile situazione in cui si stanno venendo a trovare i lavoratori dello stabilimento Jindal di Brindisi, che conta 244 dipendenti diretti e quasi 100 dipendenti dell’indotto tra cui quelli della Tde, in seguito agli aumenti del gas che ha portato la bolletta della società per lo stabilimento brindisino da 400 mila euro mensili a 5.100.000 euro avvenuto nell’arco dei nove mesi del 2022".

"Il gas usato dall'azienda per poter svolgere le operazioni di produzione è aumentato di 10 volte e ha costretto la società ad aprire il percorso della cassa integrazione, in attesa di trovare soluzioni che riducano il costo delle bollette. Le previsioni riguardo le bollette del gas parlano di un ulteriore aumento del 70 per cento, quella della energia elettrica del 59%", fanno sapere dal Cobas. "Il costo delle bollette sta quindi cominciando a mietere vittime tra i lavoratori delle fabbriche, nelle attività commerciali, nelle case dei cittadini con una prospettiva sempre peggiore. Il nuovo governo deve affrontare efficacemente questa situazione con mezzi economici energici e una spinta verso la pace in Ucraina e in tanti altri posti. In caso contrario, la crisi per lo stabilimento Jindal di Brindisi, così come per tanti altri in Italia, durerà tanto nel tempo da portare alla chiusura permanente dello stesso, pur avendo ricevuto cospicui finanziamenti dalla Regione Puglia per un consolidamento produttivo ed occupazionale".