JpMorgan sale in Bpm e supera il 5%: via alla sponda con Crédit Agricole

Si profila una battaglia "strana" in cui per ora, come al solito, la Consob non ha ancora detto nulla

Economia
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Jp Morgan sale al 5,15% di Banco Bpm

Mossa a sorpresa ma fino a un certo punto. Ieri 11 agosto si è scoperto dalle comunicazioni Consob che "JpMorgan detiene una partecipazione in Banco Bpm pari al 5,15% del capitale attraverso strumenti finanziari derivati, al 3 agosto 2022". Come fa notare Repubblica, la quota è detenuta tramite le controllate JPMorgan Securities PLC e JPMorgan SE, cioé filiali estere di una delle banche più grandi del mondo. Ma non sembra che siano partecipazioni riferibili a portafogli dei clienti in gestione. Infatti gli strumenti sono rappresentati da veri e propri contratti di "equity swaps" e "call options" con data di scadenza compresa tra il 16 dicembre 2022 ed l'11 dicembre 2023 e tra il 2 ottobre 2024 ed il 24 settembre 2025. Fino a qui nulla di strano, se non fosse che JpMorgan è advisor di Crédit Agricole, istituto francese che detiene il 9,18%. 

La banque verte ha già annunciato alla Banca d'Italia, per ora, di non voler salire oltre il 10%, ma non ci sono particolari ostacoli che le impedirebbero di crescere ulteriormente. A quel punto potrebbe trovarsi una sponda facile proprio in JpMorgan, che metterebbe sul piatto un ulteriore 5,15%. Che Crédit Agricole sia interessata all'Italia è un fatto testimoniato anche dall'oca sul Credito Valtellinese. E nessuno dalla Francia ha mai fatto mistero di apprezzare molto il mercato italiano come foriero di buone possibilità. Il modus però ha fatto storcere il naso a qualcuno, che ritiene che la Consob debba accendere uno dei suoi proverbiali, lentissimi fari. Intanto, in una giornata borsistica positiva ma non da fuochi artificiali Bpm guadagna poco meno del 4%. Che il mercato si aspetti qualche nuova mossa nell'immediato?