Juve, il no alla vendita a Tether accende il titolo: scatta il rally a Piazza Affari, la mossa di John Elkann funziona
Offerta respinta da Exor, ma l’effetto annuncio accende il titolo: il mercato scommette sul valore del brand, non sulla vendita
Vlahovic - foto Lapresse
Juventus, il no di Elkann alla vendita fa volare il titolo
La Juventus vola in Borsa anche senza cambiare padrone. Basta una proposta, peraltro respinta senza appello, a rimettere in moto il titolo, e così dopo il no secco e unanime del Cda di Exor all’offerta di Tether Investments, a Piazza Affari le azioni del club bianconero decollano: +8,48% a 2,39 euro, con un picco intraday a 2,46 (+12%).
L’offerta del colosso delle criptovalute, 2,66 euro per azione, premio di oltre il 20% rispetto alle quotazioni della settimana precedente, ha acceso tifosi, social e media, un effetto domino inevitabile per uno dei pochi club calcistici quotati in Italia, insieme alla Lazio. Tether metteva sul tavolo 725 milioni per il 65,4% in mano a Exor, valutando la Juventus 1,1 miliardi di equity e 1,4 miliardi di enterprise value, debiti inclusi. Numeri importanti, ma non sufficienti per Elkann, che ha subito chiuso la porta.
La Juventus, per Exor e per la famiglia Agnelli, resta un "trophy asset": non un titolo da scambiare, ma un simbolo da tenere, la proposta di Tether ha fatto rumore, ma soprattutto ha ricordato al mercato che la Juve è un asset raro, e quando qualcuno bussa con un assegno in mano, anche se viene mandato via, il prezzo sul tabellone sale comunque.