L’Italia costruisce il più grande telescopio ottico del mondo: Cimolai guida il progetto ELT in Cile
Cimolai costruisce la struttura dell’ELT in Cile, il più grande telescopio ottico al mondo. Il ruolo dell’ingegneria italiana nei grandi progetti scientifici internazionali.
’Extremely Large Telescope (ELT)
L’acciaio italiano protagonista dei super-telescopi in Cile
Nel cuore delle montagne cilene sta prendendo forma l’Extremely Large Telescope (ELT), il più grande telescopio ottico mai costruito. La sua imponente struttura, una cupola in acciaio dal diametro di 92 metri, sostenuta da oltre 13.000 tonnellate di metallo, non è soltanto un’opera ingegneristica straordinaria, ma anche una testimonianza del primato italiano. È infatti Cimolai ad aver ottenuto nel 2016 da ESO un contratto da circa 500 milioni di euro per la progettazione, produzione, trasporto e montaggio della cupola e della struttura portante dell’ELT.
La realizzazione di un’opera così complessa sposa abilità tecnologica e capacità logistica di altissimo profilo: tolleranze micrometriche, requisiti antisismici stringenti e il montaggio a 3.000 metri di quota richiedono competenze rigorose e un controllo maniacale. Ed è proprio sul terreno di questa precisione che la forza di un’azienda italiana si è rivelata determinante, permettendo una simbiosi rara fra industria pesante e scienza d’avanguardia. Il Gruppo non è nuovo in questo tipo di progetti, nel novembre 2024 infatti grazie a una gara PNRR indetta dall’INAF, in collaborazione con OHB Digital Connect, ha ottenuto un appalto da 23 milioni di euro, il più cospicuo mai assegnato dallo stesso istituto, per la costruzione di due Large Size Telescope da 24 metri nell’ambito del progetto CTA+.
Questi strumenti sono pensati per l’osservazione dei raggi gamma e rappresentano un altro traguardo significativo, che conferma la fiducia delle istituzioni scientifiche italiane nella capacità tecnica delle nostre aziende. La produzione in serie di manufatti complessi, dalle strutture per ponti in Europa ai moduli per terminali portuali, fino alle infrastrutture ferroviarie, dimostra come la tecnologia italiana possa competere anche sui palcoscenici più ambiziosi della ricerca scientifica mondiale. L’attenzione di Cimolai e delle aziende che stanno lavorando al progetto del telescopio rappresenta una sfida che va oltre il metallo.
Siamo in presenza di innovazione, progettazione avanzata, logistica internazionale e rigore tecnico completamente italiano. Due opere che attestano come una storica azienda metalmeccanica possa guardare il cosmo, portando il Made in Italy strutturale a competere con giganti globali. E quando guardiamo verso le stelle, riflettiamo anche sul fatto che l’Italia non costruisce solo monumenti o infrastrutture, ma investa in una visione. Quella che porta l’acciaio a dialogare con la conoscenza scientifica. E quell’ingegneria che, da Pordenone arriva al Cile, muove una speranza collettiva: spingerci oltre i nostri limiti, con intelligenza, precisione e determinazione.