Kering brinda in Borsa a Parigi dopo la cessione del beauty a Loreal per 4 mld. Gli analisti: "Medicina amara, ma necessaria"
La decisione del nuovo Ceo di Kering Luca De Meo segna una svolta strategica per ridurre il debito da oltre 9,5 miliardi. Che cosa c'è dietro
L’Oreal acquisisce Kering Beauté per 4 miliardi: nella maxi-intesa anche Creed e licenze su Gucci, Balenciaga e Bottega Veneta
Kering sale in Borsa a Parigi del 4% circa dopo la decisione, la prima importante del neo AD Luca De Meo, di cedere la divisione Beauty a L’Oréal per circa 4 miliardi di euro, includendo il marchio Creed e licenze, con scadenze cinquantenarie per Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga. Da sottolineare che l’acquisto della divisione beauty di Kering sarà la maggiore acquisizione di L’Oréal, più importante anche dell'acquisto del marchio australiano Aesop per 2,5 miliardi di dollari effettuato nel 2023.
Sul fronte Kering, la mossa, come già sottolineato, rappresenta un passo significativo verso la riduzione del debito, che a fine giugno ammontava a 9,5 miliardi di euro, oltre a 6 miliardi di euro di passività per leasing a lungo termine. Del resto, il neo AD De Meo, arrivato solo a settembre, aveva subito annunciato agli azionisti che intendeva prendere alcune decisioni difficili per ridurre il debito del gruppo.
Di fatto De Meo sta annullando (e dunque smentendo) una delle più grandi svolte strategiche operate negli ultimi anni dal suo predecessore nel ruolo di AD, ossia Francois-Henri Pinault, la cui famiglia controlla il gruppo. Francois Pinault, che era AD della società dal 2005, aveva creato infatti l'attività nel settore della bellezza solo nel 2023, dopo aver acquisito il produttore di profumi Creed per 3,5 miliardi di euro, nel tentativo di diversificare e ridurre la dipendenza dal marchio Gucci, che rappresenta la maggior parte dei suoi utili. Ma la mossa non ha portato i frutti sperati, registrando una perdita operativa di 60 milioni di euro nella prima metà dell'anno.
L'azienda sta lottando contro il calo di crescita di Gucci, il suo marchio principale, che ha un nuovo direttore creativo, Demna Gvasalia. Gucci infatti è stato duramente colpito dal rallentamento della domanda nel mercato chiave cinese, con i ricavi crollati del 25% rispetto all'anno precedente nell'ultimo trimestre, aumentando la pressione su Kering per ridurre la leva finanziaria ed evitare ulteriori declassamenti del credito. "Crediamo che vendere Kering Beauté a circa lo stesso prezzo pagato per Creed due anni fa sia una medicina amara ma necessaria” – hanno detto gli analisti di Bernstein.
Tra le mosse strategiche anche il rinvio al 2029 del piano per l'acquisizione completa del marchio italiano Valentino, di cui ha già il 30%. Per ridurre il debito, punta a vendere quote del suo patrimonio immobiliare al fine di raccogliere ulteriore liquidità.
L'Oréal, il più grande operatore mondiale nel settore della cosmesi e della bellezza, produce già profumi con il marchio Yves Saint Laurent, dopo averne acquisito i diritti da Kering per 1,15 miliardi di euro nel 2008. Le due società hanno ora nuovi piani strategici per costituire una joint venture per fornire esperienze e servizi ai clienti del lusso, e dunque alto spendenti.