Wall Street, l'Uber cinese in taxi per Wall Street. Ipo da 70 miliardi

La società Didi Chuxing, di cui Uber è azionista con il 12,8% del capitale ha depositato alla Sec domanda di ammissione al Nyse

Didi Chuxing Lapresse
Economia
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Tornano le grandi Ipo del Dragone a Wall Street. La società Didi Chuxing, l’”Uber cinese” vuole quotarsi alla Borsa di New York. L'applicazione per avere una vettura con autista ha depositato ieri alla Sec domanda di ammissione alla Borsa americana. L'Ipo potrebbe rivelarsi una delle più grandi nel comparto tecnologico per il 2021. 

Secondo il Wall Street Journal, Didi Chuxing, che utilizza la denominazione Xiaoju Kuaizhi nei documenti trasmessi alla Sec, potrebbe valere fino a 70 miliardi di dollari. Bloomberg, invece, fa una stima che arriva a 100 miliardi. L'applicazione domina il mercato cinese delle vetture con autista da quando nel 2016 ha spodestato il rivale americano Uber dopo una agguerrita battaglia sui prezzi. Uber alla fine ha accettato di fondere le sue attività in Cina con quelle di Didi e attualmente è azionista della società con il 12,8% del capitale. 

Primo azionista dell'applicazione cinese è la società giapponese Softbank con il 21,5%. Didi Chuxing è stata fondata nel 2012 da Cheng Wei, ex manager di Alibaba ed è attiva in 15 Paesi: oltre alla Cina anche in Russia e Australia per esempio. La società dice di avere 493 milioni di utilizzatori attivi all'anno e 15 milioni di autisti.

Nel 2020 ha registrato un fatturato di 21,6 miliardi di dollari e nel primo trimestre 2021 ha comunicato ricavi per 6,4 miliardi. Lo scorso anno ha avuto una perdita di 1,6 miliardi ma ha iniziato il 2021 con un utile netto di 800 milioni di dollari. Società che forniscono servizi analoghi come Uber e Lyft non hanno mai avuto utili da quando si sono quotati a Wall Street. L'operazione di quotazione a Wall Street èseguita da Goldman Sachs, Morgan Stanley e JpMorgan.