La ritirata del Bitcoin, bruciato il 30% del valore in sole sei settimane
Un dato che, secondo gli analisti, potrebbe anche essere considerato poco rilevante, ma...
La ritirata del Bitcoin
In sole sei settimane il valore del Bitcoin è crollato del 30% e ora vale circa 90 mila dollari contro i 125 raggiunti due mesi fa. Un dato che, secondo gli analisti, potrebbe anche essere considerato poco rilevante, vista la volatilità delle criptovalute in genere, se non fosse che bitcoin è un indicatore del “sentimento" del mercato.
"La scarsità di informazioni sul fronte economico dovuta al lungo “shutdown” dell’amministrazione americana sta mettendo in difficoltà i mercati, che di fatto stanno operando, per così dire, al buio - ha detto James Butterfill, capo delle ricerche di Coinshare. In questo contesto, i cosiddetti 'risk asset' hanno registrato un significativo arretramento. Infatti, il Nasdaq ha perso terreno e i tradizionali beni rifugio, come ad esempio l’oro, hanno subito una flessione. Anche le preoccupazioni riguardo ad una potenziale bolla tecnologica hanno influito negativamente, così come la tensione legata alla pubblicazione dei risultati di Nvidia”.
A pesare, secondo un report, anche la minor probabilità di un taglio dei tassi di interesse Usa previsto a dicembre, scesa dal 70% della settimana scorsa al 42%. E dunque, secondo l’esperto, se non ci sarà il previsto taglio dei tassi, il mancato indebolimento del dollaro potrebbe frenare la liquidità dei mercati finanziari. Entrambi questi fattori sono stati importanti driver nella discesa delle valutazioni del Bitcoin.
"In questo clima di crescente incertezza - ha aggiunto Butterfill - si osserva una diffusa ondata di vendite della principali criptovalute con valori giornalieri che hanno superato i 3 miliardi di dollari nell’ultima settimana".