Lavoro, crescono gli occupati in Italia: nel 3º trimestre in salita dell'1,5%
L'input di lavoro aumenta sia in termini congiunturali sia su base annua, in crescita del 3,7% rispetto al terzo trimestre 2020. Su anche gli infortuni
Mercato del lavoro, l'occupazione sull'anno cresce del 3,7%
Il mercato del lavoro continua a crescere: nel terzo trimestre l'occupazione segna un aumento di 121.000 unità sul secondo trimestre e di 505.000 unità sul terzo trimestre 2021, secondo la nota congiunta riportata da Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal.
Su base congiunturale, la crescita dei dipendenti risulta in termini sia di occupati in crescita dello 0,9%, secondo la rilevazione Istat sulle forze di lavoro sia di posizioni lavorative del settore privato extra-agricolo che salgono del 2,6%. Per queste ultime l’aumento è il risultato di una crescita moderata nell’industria in senso stretto (+0,6%), più rilevante nelle costruzioni (+2,6%) e decisamente sostenuta nei servizi (+3,5%).
La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti trova conferma nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali relativi alle Comunicazioni obbligatorie (CO) rielaborate che evidenziano un aumento di +163 mila posizioni negli ultimi tre mesi, sia a tempo indeterminato (+47 mila rispetto al secondo trimestre 2021) sia a tempo determinato (+116 mila).
Nel terzo trimestre 2021 le attivazioni di rapporti di lavoro alle dipendenze sono state 2 milioni 584 mila (+18,3% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 421 mila (+20,0%).
Su base annua, prosegue la crescita delle posizioni lavorative a tempo indeterminato, seppur in rallentamento, sia nei dati delle CO (+307 mila in un anno; era +365 mila nel secondo trimestre 2021 e +389 mila nel primo) sia in quelli dell’Uniemens (+182 mila, +184 mila e +207 mila, rispettivamente). La dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta decisamente positiva tanto nei dati delle CO (+380 mila) quanto in quelli di Uniemens riferiti alle sole imprese private (+375 mila unità).
Il lavoro indipendente, secondo la rilevazione sulle forze di lavoro (Rfl), presenta invece una diminuzione sia in termini congiunturali (-35 mila occupati, -0,7%) sia su base annua (-80 mila occupati, -1,6%).
Nei dati Rfl, la crescita congiunturale dell’occupazione (+121 mila, +0,5%) si associa alla diminuzione dei disoccupati e degli inattivi di 15-64 anni; anche su base tendenziale l’aumento degli occupati (+505 mila unità, +2,2%) si accompagna al calo delle persone in cerca di occupazione (-308 mila, -12,0%) e degli inattivi 15-64enni (-453 mila, -3,3% rispetto al terzo trimestre 2020).
Nel terzo trimestre 2021, il 31,2% delle posizioni lavorative attivate a tempo determinato ha una durata prevista fino a 30 giorni (il 9,9% un solo giorno), il 31,1% da due a sei mesi, e lo 0,6% supera un anno. Nel complesso, si riscontra un aumento dell’incidenza delle attivazioni dei contratti di brevissima durata (16,4% fino a una settimana, +2,2 punti rispetto al terzo trimestre 2020), e di quelli da sei mesi a un anno (+2,2 punti).
Dopo il calo ininterrotto dal primo trimestre del 2019 al terzo del 2020 e l’avvio della ripresa a partire dal quarto 2020, nel terzo trimestre 2021 il numero dei lavoratori in somministrazione presenta una nuova forte crescita portandosi a 464 mila unità (+105 mila, +29,3% nei dati Inps-Uniemens rispetto al terzo trimestre 2020).
Anche il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti, sebbene a ritmi meno intensi dello scorso trimestre, continua a crescere in modo sostenuto (+24 mila, +10,8% rispetto al corrispondente trimestre del 2020 nei dati Inps-Uniemens) attestandosi a 244 mila unità.
Gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all’Inail, nel terzo trimestre del 2021 sono stati 121 mila (104 mila in occasione di lavoro e 17 mila in itinere), oltre 6 mila denunce in più (+5,4%) rispetto all’analogo trimestre del 2020. Lo si legge nella nota congiunta Istat, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal.
Gli esiti mortali denunciati sono stati 216 (150 in occasione di lavoro e 66 in itinere), 12 in più rispetto al terzo trimestre del 2020 (+5,9%). Il confronto con il terzo trimestre dell’anno precedente non è particolarmente condizionato dalla pandemia da Covid-19: in entrambi i periodi le denunce “da contagio” sono risultate 2-3 mila con analoga incidenza sul complesso delle denunce (stessa considerazione per i casi mortali). Nonostante l’aumento rispetto all’anno precedente, le denunce del 2021 risultano ancora inferiori ai dati del 2019 pre-pandemia.