Lusso, che cosa ti è successo? Così una figurina di Pikachu può valere più di un Picasso

Più segnali suggeriscono che i collezionisti tradizionali stanno frenando, mentre una nuova forma di lusso sta prendendo piede

di Sandro Mantovani
Economia

Così una figurina di Pikachu può valere più di un Picasso

Se il settore fashion continua ad attrarre investitori e curiosi da ogni angolo del pianeta, vedi la Fashion Week milanese in cartello dal 23 al 29 settembre, il mercato dell’arte sembra attraversare una fase di stallo. Sotheby’s, storica casa d’aste internazionale, ha chiuso il 2024 con un passivo di 248 milioni di dollari: un segnale che i collezionisti tradizionali stanno frenando.

Pikachu al posto di Picasso

Mentre l’Occidente guarda con cautela al futuro, dall’altra parte del mondo spunta un concetto di lusso radicalmente diverso. A metà settembre una carta Pokémon rarissima, la “Pikachu Illustrator”, è stata venduta su eBay per 3,5 milioni di euro. Una cifra paragonabile a quella di un’opera d’arte contemporanea di primo piano. Figurine? Forse. Ma per molti collezionisti sono ormai veri e propri status symbol.

La GenZ e il lusso condiviso

La trasformazione passa anche dalla Cina, dove i giovani consumatori riscrivono le regole del gioco. Sempre più membri della GenZ acquistano beni di alto valore – come gioielli Tiffany – in gruppo. Un modo per ridurre l’investimento individuale senza rinunciare al prestigio dell’oggetto. L’idea di possesso cambia: non più esclusiva assoluta, ma condivisione di un simbolo di status.

Il lusso di ieri e di oggi

Alla fine, la domanda resta: è davvero cambiato qualcosa? Se un Picasso e un Pikachu possono valere la stessa cifra, forse sì. O forse no. Perché il lusso, che sia una passerella scintillante o una carta collezionabile, continua a incarnare lo stesso concetto di sempre: il desiderio di distinguersi.

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