Manager / Chi è Roberto Cingolani, l'Elon Musk italiano che porta l'Europa nello spazio
La storia di Cingolani non è quella del classico manager, ma di un fisico che ha saputo trasformare la teoria in potere
Manager / Chi è Roberto Cingolani, il fisico italiano che guida Leonardo verso lo spazio
C’è un nome che, negli ultimi anni, ha fatto il giro di laboratori di ricerca, cattedre universitarie, sale operative di mega-corporation e, infine, palazzi del potere: Roberto Cingolani. Fisico di formazione e dirigente per necessità nazionale, la sua carriera è un curriculum dinamico che pochi in Italia possono vantare.
Il suo più recente, e forse più ambizioso, colpo lo vede al centro di una mossa epocale: la creazione del colosso europeo dei satelliti. L'accordo tra Leonardo, di cui Cingolani è Amministratore Delegato (dal maggio 2023), Airbus e Thales non è solo un affare, è una dichiarazione di intenti.
L'Europa vuole l'autonomia strategica nello spazio per telecomunicazioni, navigazione e sicurezza, e per farlo deve sfidare apertamente i giganti del tech, primo fra tutti Starlink di Elon Musk. A guidare l’Italia in questa partita di altissimo livello c'è proprio lui.
La storia di Cingolani non può prescindere dalle sue radici scientifiche. Nato a Milano nel 1961, si forma tra Bari, dove si laurea in fisica, e Pisa (Scuola Normale Superiore), ma è all'estero, al Max Planck Institute di Stoccarda lavorando con un Premio Nobel, Klaus von Klitzing, che affina il suo approccio.
Tornato in Italia per motivi familiari, diventa professore ordinario di fisica, fondando il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie (NNL) a Lecce. Ma il vero punto di svolta, la sua "creatura", è l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova. Dal 2005 al 2019, Cingolani è stato l'architetto di un'eccellenza, integrando robotica, intelligenza artificiale, neuroscienze e nanotecnologia.
Sotto la sua direzione, l'IIT ha generato centinaia di brevetti, creato infrastrutture all'avanguardia (oltre $60.000$ mq) e lanciato più di 30 startup. Un modello di ricerca applicata e trasferimento tecnologico che gli è valso il Premio Roma per la Scienza nel 2015.
Il passaggio dal mondo accademico a quello industriale è stato naturale, ma fulmineo. Già nel 2019, entra in Leonardo come Chief Technology & Innovation Officer. Qui non si limita a gestire l'esistente: lancia i Leonardo Labs, una rete di ricerca avanzata, e mette in funzione l'High Performance Computing davinci-1, un supercomputer da $5$ PFlops fondamentale per la digitalizzazione dell'azienda. La sua competenza è così richiesta da portarlo nel consiglio di amministrazione di realtà come illycaffè e, per un breve periodo, persino della Ferrari.
Il culmine arriva nel 2021, quando il Presidente Draghi lo chiama come Ministro della Transizione Ecologica. Un incarico di fuoco. Non solo gestisce le politiche ambientali, ma anche l'energia e il PNRR. È qui che Cingolani si fa notare per la sua schiettezza, spesso "scomoda" e lontana dal politicamente corretto. Ha apertamente promosso il nucleare da fissione di nuova generazione, scatenando reazioni tra gli ambientalisti.
Memorabili le sue affermazioni, in cui criticava gli "ambientalisti radical chic" e "oltranzisti, ideologici", definendoli addirittura "peggio della catastrofe climatica". La sua visione è sempre stata pragmatica, l'energia si produce con i fatti, non solo con gli slogan.
Dopo l'esperienza governativa, nel 2023, Cingolani rientra alla base con il massimo grado, prendendo le redini di Leonardo come amministratore delegato. Premiato e riconosciuto a livello nazionale e internazionale: dai premi scientifici come il “Thinker Award” di IBM fino agli onori della Repubblica Italiana, fra cui il titolo di Grande Ufficiale al Merito. Dal 2023 siede nel consiglio del NATO Innovation Fund, confermando la sua influenza nel settore difesa e sicurezza globale.
Ma dietro la figura pubblica c’è anche un uomo di famiglia, marito e padre di tre figli. Insomma Roberto Cingolani incarna l’Italia che osa guardare avanti: dimostrando che l'innovazione non è un optional, ma il motore del futuro, sia sulla Terra che, ora più che mai, nello spazio.