Manovra, taglio dell'Irpef e come cambiano gli stipendi: ecco chi ci guadagna. I numeri

La manovra 2026 introduce un taglio dell’Irpef: l’aliquota sui redditi tra 28mila e 50mila euro scende dal 35% al 33%. Ma chi ci guadagna? Qualche conto

Economia

Manovra e taglio dell'Irpef: ecco chi ci guadagna

La manovra 2026 introduce un taglio dell’Irpef: l’aliquota sui redditi tra 28mila e 50mila euro scende dal 35% al 33%. Una misura che ha acceso il dibattito politico: le opposizioni parlano di bonus ai “più ricchi”, mentre il governo rivendica un sostegno al ceto medio. Ma facciamo i conti. Prendendo in considerazione i nuclei familiari con un reddito tra 28mila e 35mila euro i vantaggi sono differenti: circa 40 euro annui per un reddito di 30mila e 140 per chi ne guadagna 35mila. Sale a 240 euro il risparmio a 40mila euro. Il beneficio massimo, 440 euro annui, riguarda invece chi dichiara 50mila euro e sarà identico per tutti i redditi superiori fino a 200mila euro, soglia oltre la quale non si otterrà nulla.

L’Ufficio parlamentare di bilancio stima che circa l’8% dei contribuenti, quelli tra 48mila e 200mila euro, assorbirà metà delle risorse dedicate. Il confronto con i dati reali chiarisce il quadro: nel 2023 il reddito medio individuale era di 23.950 euro e quello mediano di circa 20mila, mentre i dipendenti dichiaravano in media 25mila euro e gli autonomi 76mila. Considerando che l’Irpef si applica al singolo contribuente, la maggioranza si colloca sotto le soglie che traggono vantaggi significativi.

Sulle pagine del Corriere della Sera, Daniela Fumarola, segretaria della Cisl, sul giudizio di alcuni che sia una manovra per ricchi osserva: "Sono giudizi molto generici. Noi chiediamo che la soglia per il taglio Irpef si allarghi fino a 60.000 euro, abbassando la soglia dei 200.000 euro, per far arrivare i benefici a più famiglie, lavoratori e pensionati. Siamo nettamente contrari a qualunque condono o rottamazione fiscale: le tasse vanno pagate, e va rafforzata seriamente la lotta all'evasione". 

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