Marlboro, svolta salutista politically correct: basta sigarette entro il 2030

Il colosso di adegua ai tempi e prefigura la fine della vendita di sigarette

Economia
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E' forse il marchio di sigarette più conosciuto del mondo. Ma ora Marlboro scomparirà dagli scaffali del Regno Unito (dove l'azienda è nata). E lo stesso accadrà poi in molti altri Paesi del mondo, dove si fuma sempre di meno a causa dei divieti. E’ il simbolo della fine di un’epoca, visto che il mondo sta andando in una direzione in cui le sigarette non trovano più posto. Basti citare un dato: nel 1965 fumavano il 43% dei cittadini statunitensi, oggi appena il 14%.

Marlboro: niente sigarette entro il 2030

Tanto che persino Jacek Olczak, amministratore delegato della multinazionale del tabacco Philip Morris, auspica un divieto totale del fumo (che secondo l'Oms causa 8 milioni di morti all'anno) entro il 2030 in un’intervista al tabloid britannico Mail on Sunday, nella quale prefigura la «sparizione» dagli scaffali dei tabaccai del Regno Unito del marchio principale dell’azienda, appunto Marlboro.

La svolta salutista di Marlboro

D'altronde, Marlboro sta nettamente cambiando la sua immagine e la sua strategia, sottolinea il Corriere della Sera. Il 21 luglio scorso, ad esempio, la decisione dell’azienda di comprare per 1,4 miliardi di dollari l’azienda Vectura che produce inalatori contro l’asma. Sempre più azionisti, poi, rifiutano di investire nel tabacco, ancorché redditizio: tra questi la banca d’investimenti olandese Abn Amro, il cui consulente Ruben Zandvliet ha definito l’acquisto di Vectura «la mossa più cinica che potrei immaginare», prosegue il Corriere.