Mediobanca, brutte notizie per Nagel. Nessun accordo per la buonuscita, l'ex Ceo (per ora) a bocca asciutta
Buonuscite congelate per Nagel e Vinci: il Cda rimanda tutto, ma il vero nodo resta la firma di un patto di non concorrenza
Mediobanca, Nagel resta a secco: fumata nera sulla buonuscita dell'ex ceo
Per Alberto Nagel, ex ceo di Mediobanca, e il dg Francesco Saverio Vinci, la porta d'uscita da Piazzetta Cuccia resta ancora socchiusa. Altro che addio e "chi si è visto s'è visto", quando ieri il Cda si è riunito per trovare una quadra sui requisiti nei nuovi consiglieri eletti all'ultima assemblea nella lista del Monte, si è arrivati a un nulla di fatto sulle buonuscite dei due manager. Nessuna decisione, tutto rinviato (per ora).
Come riporta La Repubblica, sia per Nagel che Vinci, secondo le regole interne, si prevederebbe un'indennità fino a 24 mensilità di stipendio, con un tetto massimo di 5milioni di euro ciascuno. E fin qui tutto normale, se non fosse che il vero problema non sono i soldi, ma il patto di non concorrenza, soprattutto per quanto riguarda Nagel che pare essere molto corteggiato da altri gruppi del settore, e quindi a Piazzetta Cuccia nessuno ha voglia di ritrovarselo subito al comando di un competitor.
Nel frattempo, gli azionisti sembrano avere altre priorità, come il rinnovo del cda di Mps, in scadenza nel 2026, che rischia di diventare il vero snodo per decidere cosa fare di Mediobanca. E sullo sfondo altri due dossier caldissimi. Da una parte il futuro di Generali, di cui Piazzetta Cuccia detiene il 13,2% e quello dello Ieo, dove la quota del 25% in mano a Mediobanca potrebbe tornare a incrociarsi con il 18% della Fondazione Del Vecchio.
In attesa di capire come andrà a finire, il dossier sulla buonuscita di Nagel-Vinci resta congelato: certo la strada da intraprendere, quella dell'addio a Piazzetta Cuccia, sembra ben tracciata, per ora però l'assegno resta nel cassetto.