Mercati, l'attacco dell'Iran non preoccupa. Ma con l'escalation cambia tutto

I pericoli su energia, inflazione e tassi in caso di ulteriori attacchi da parte di Teheran. Il precedente del 7 ottobre e il crollo (ma durò poco)

di Redazione Economia
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Mercati, la geopolitica il secondo maggior rischio dopo l'inflazione. Gli scenari

L'Iran è passato dalle minacce ai fatti nella notte tra sabato e domenica. Centinaia di missili si sono abbattuti su Israele e il mondo ha tremato per un attacco senza precedenti che potrebbe causare la temuta escalation nel conflitto in Medio Oriente. Anche i mercati potrebbero subire reazioni, ma gli analisti - riporta Il Sole 24 Ore - pensano che se l'attacco di Teheran restasse un episodio isolato, i listini potrebbero non reagire male. I pericoli ci sarebbero in caso di allargamento della guerra, d’impatto su energia, inflazione e tassi. Quando sabato 7 ottobre Hamas sferrò contro Israele uno dei più cruenti attacchi a sorpresa che la storia ricordi e Tel Aviv giurò immediata rappresaglia, tutti temevano il crollo delle Borse e la corsa ai beni rifugio il lunedì successivo. E in effetti il crollo ci fu. Ma durò poche ore.

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La differenza rispetto al 7 ottobre - prosegue Il Sole - è che questa volta sembra che nessuno voglia arrivare a un’escalation: l’Iran ha già detto di aver terminato la sua rappresaglia, gli Stati Uniti fanno pressioni diplomatiche affinché tutto finisca qui. L’ago della bilancia resta Israele, che però sembra voler prendere tempo. La terza differenza è che questa volta l’attacco è stato fatto con droni e missili che non dovevano davvero colpire alcun vero obiettivo, ma solo salvare la faccia all’Iran. L’incertezza è però elevata. L’aspetto curioso è che gli investitori globali, che nei fatti nell’ultimo anno hanno dimostrato di non curarsi delle varie guerre che stanno sconvolgendo il mondo, nell’ultimo sondaggio di Bank of America hanno messo la geopolitica come secondo maggior rischio per i mercati dopo l’inflazione. Quello che bisogna tenere monitorato, in un’ottica di mercati finanziari, sono i possibili canali di contagio da un’eventuale escalation in Medio Oriente.