Mps, Caltagirone chiede 500 mln di danni. E indaga anche la Procura di Milano

Economia
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Tra i rischi legali di Montepaschi dopo la transazione con la fondazione c'è la richiesta di danni per 500 milioni di euro da parte dell'ex socio ed ex amministratore Francesco Gaetano Caltagirone. A riportare la notizia è La Stampa.

La richiesta, risalente al 2014, sarebbe stata rinnovata nel 2018, ed è tornata d'attualità nell'ambito delle ricerche che il gruppo sta portando avanti per ridurre l'impatto dei rischi legali sul bilancio e presentarsi "pulito" al negoziato con Unicredit. Nel bilancio dei conti semestrali è emerso come il totale del petitum per Mps si sia dimezzato, scendendo a 4,9 miliardi.

Ma ad indagare sui fondi per i rischi legali c'è anche la Procura di Milano, che ha avviato un procedimento penale sui fondi per i rischi legali di MPS. I reati ipotizzati dal pm Paolo Filippini, secondo quanto riferisce 'la Repubblica', sono false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. La verifica della Procura intende capire se i fondi per affrontare le cause e pagare gli eventuali risarcimenti - cifre che possono incidere in maniera consistente sui bilanci - siano o meno adeguati. In linea, cioè, con le possibili previsioni e non sottostimati.

Le ipotesi di reato riguarderebbero l'esercizio di bilancio dello scorso anno e in particolare la semestrale del 30 giugno 2020 e la trimestrale del 30 settembre. L'inchiesta ha compiuto i primi passi a gennaio e nasce da sette esposti presentati tra agosto e dicembre del 2020 dal finanziere Giuseppe Bivona, a capo del fondo Blue-Bell.

Nel marzo scorso la Consob indicava in 5,2 miliardi la somma che teoricamente MPS avrebbe potuto pagare per varie richieste di risarcimento, a fronte di 225 milioni accantonati. La Consob e l'Esma, la cosiddetta 'Cosnob europea' considera la somma coerente con lo Ias 37, ossia i principi di contabilità internazionale. Un aspetto che però i pm di Milano intendono chiarire meglio.