Mps, Unicredit non è l'unica strada: il piano B del Tesoro per la banca senese

Congelata la trattativa fino alle elezioni del 3-4 ottobre. Intanto, spunta un nuovo nome interessato al dossier della banca senese

Economia
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Mps, Unicredit non è l'unica possibilità: il piano B per la banca senese 

Unicredit non è "l'unica strada percorribile": il dossier Mps continua a regalare colpi di scena inaspettati. A un mese dalla chiusura della trattativa, grazie alla quale si deciderà il futuro e la sorte della banca senese, per ora nel mirino di Andrea Orcel, alla guida di Unicredit, la partita resta ancora tutta aperta. Secondo quanto riporta La Stampa, fonti governative avrebbero dichiarato che, sul dossier Mps, "la situazione è diversa dal 30 luglio, quando Unicredit era l'unica strada percorribile. Adesso non è più così", aggiungendo che tutto rimarrà però "congelato fino alle elezioni" amministrative del 3 e 4 ottobre. 

A pesare su un possibile "piano B" indetto dal Tesoro, secondo quanto riferisce La Stampa, sarebbero due fattori: da una parte le richieste sempre più alte da parte di Unicredit, unica attiva nel negoziato, dall'altra le pressioni sempre più insistenti della politica. Pressioni che, con le elezioni suppletive nel collegio di Siena, spingono verso un "rinvio", confermato sia da fonti finanziarie che governative.

Una partita quindi ancora aperta, tra congelamenti e rinvii, che oltre a Unicredit, negli ultimi giorni, riporta il quotidiano piemontese, ha visto farsi avanti anche Bper: soggetto potenzialmente interessato allo spezzatino del Monte. Da fonti riportate da La Stampa, la banca di Viale Tunisia potrebbe infatti farsi carico di un centinaio di sportelli nel nord Italia e in Emilia. Smentite invece le indiscrezioni circolanti su Generali. La partita sulla governance del Leone resta "calda" e alquanto complessa.