BPER Banca è sponsor di Bilanci d’Acciaio 2025: un quadro ancora complesso per la siderurgia italiana
Del Moretto (BPER Banca): "Necessario avere profonda consapevolezza del comparto per riuscire a rimanere vicini alle aziende, molto diverse tra loro per dimensioni e per esigenze finanziarie"
BPER Banca sostiene l’analisi di siderweb Bilanci d’Acciaio 2025: emersi segnali di debolezza nella filiera dell’acciaio
Si è svolta ier a Villa Fenaroli, a Rezzato, in provincia di Brescia, la presentazione di Bilanci d’Acciaio 2025, giunta alla sua 17ª edizione. Lo studio analizza conti economici e stati patrimoniali di oltre 5.000 società di capitali attive nella produzione di acciaio, nella distribuzione di prodotti siderurgici, nei centri servizio, nel taglio e nella lavorazione della lamiera, nel commercio di rottame e materie prime siderurgiche e nei settori industriali che trasformano acciaio.
Ad aprire i lavori è stato Paolo Morandi, CEO di siderweb, che ha introdotto la prima tavola rotonda moderata da Francesca Morandi, responsabile relazioni esterne di siderweb. Sono intervenuti i professori ordinari dell’Università degli Studi di Brescia Claudio Teodori e Cristian Carini, insieme a Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb.
Dopo il rallentamento registrato nel 2023, successivo al “biennio magico” 2021-2022, anche il 2024 non segna una ripartenza per la siderurgia italiana. I bilanci delle aziende del comparto, chiusi al 31 dicembre scorso, fotografano infatti una fase ancora complessa, condizionata da un indebolimento della domanda e da una contrazione della produzione siderurgica a livello globale.
I principali indicatori economici confermano la frenata: fatturato in calo del 9%, valore aggiunto in flessione del 15%, utili in diminuzione del 30% e Ebitda in arretramento del 29%. È quanto emerge da “Bilanci d’Acciaio 2025”, lo studio annuale di siderweb che analizza i bilanci del triennio 2022-2024 in chiave strategica. Giunto alla 17ª edizione, il rapporto è realizzato dall’Ufficio Studi siderweb con i professori Claudio Teodori e Cristian Carini dell’Università degli Studi di Brescia, ed è sponsorizzato da BPER Banca e Regesta Group.
L’analisi prende in considerazione i bilanci di 1.764 imprese appartenenti alla produzione, alla prima trasformazione, ai centri servizio e alla distribuzione dell’acciaio. A questa si affianca un sondaggio che raccoglie le aspettative delle aziende per il 2025 e le prospettive a breve termine.
L’Amministratore Delegato di siderweb, Paolo Morandi, ha sottolineato come i dati del 2024 e le previsioni per il 2025 “fotografino criticità reali del settore: un Ebitda sotto pressione e una filiera molto frammentata”. Morandi ha aggiunto che “Bilanci d’Acciaio è l’evento che permette agli operatori di fare il punto della situazione e guardare al futuro”, in un contesto in cui si intrecciano trasformazione tecnologica, geopolitica, energetica, fattori ambientali, dazi e normative europee. Per il manager, la fase attuale “non ammette più alibi e richiede un passo avanti”, che può avvenire solo attraverso tre elementi: “consapevolezza dei numeri, visione del futuro e coraggio di innovare investendo sui giovani e sulle competenze”.
Nel dettaglio, il professor Claudio Teodori ha evidenziato come nel 2024 si sia registrato “un ulteriore ridimensionamento dei ricavi (-9,1%) e del valore della produzione (-8,4%)”, mentre il valore aggiunto si è attestato al 14,7% del fatturato. Considerando l’intero triennio 2022-2024, la riduzione media del fatturato è pari al 12,1%. Teodori ha insistito sull’importanza del valore aggiunto, definendolo “un elemento cruciale per mantenere alti i livelli di competitività e permettere alle aziende di proporre prodotti con caratteristiche distintive”. La contrazione del valore aggiunto ha avuto un impatto diretto sull’Ebitda: il settore “ha perso quattro punti percentuali di incidenza sulle vendite”, ha spiegato Teodori, attribuendo il fenomeno soprattutto al “minore assorbimento del costo del lavoro dovuto alla ridotta attività”.
L’unico segnale timidamente positivo emerge dalla gestione patrimoniale, che mostra un “peggioramento modesto”, interpretato come un elemento da leggere in positivo perché interrompe la crescita preoccupante registrata l’anno precedente. Al contrario, gli oneri finanziari “tendono verso l’alto e superano l’1%”, mentre il reddito netto si mantiene su valori contenuti rispetto alle vendite.
Sul fronte della solidità, gli indicatori mostrano oscillazioni più contenute. Il rapporto di indebitamento nel 2024 è rimasto stabile, pari all’unità, segno che la composizione della struttura finanziaria non ha subito variazioni rilevanti. Nel triennio 2022-2024 si è registrato un progressivo miglioramento, determinato dalla riduzione dei debiti e dall’aumento dei mezzi propri. Anche il capitale investito ha mostrato variazioni limitate. L’unico dato negativo riguarda la “diminuzione della sostenibilità economica del debito”, cioè l’aumento del peso degli oneri finanziari sul conto economico. Per il 2025, secondo Teodori, la situazione potrebbe peggiorare, dato il sentiment delle imprese sulle variabili economiche. Per il 2026, invece, le aspettative si orientano verso “una condizione più sostenibile”.
Il quadro generale del 2024 non è stato soddisfacente e il 2025 non sta mostrando segnali di recupero. Nei primi nove mesi dell’anno, la produzione mondiale di acciaio è calata dell’1,6% secondo worldsteel, mentre quella italiana è cresciuta del 3,2% (dati Federacciai). Le previsioni sul Pil restano al ribasso e l’industria continua a faticare.
La mattinata ha poi visto l’intervento di Andrea Del Moretto, responsabile corporate Italy BPER Corporate & Investiment Banking, che ha ricordato che BPER Banca mantiene una forte vocazione territoriale, ereditata dalla storia di banca popolare, e che questo radicamento è uno dei suoi principali punti di forza. La rete conta circa 2.050 sportelli, di cui quasi 650 in Lombardia, elemento che favorisce prossimità e una conoscenza approfondita delle imprese. “Questa vicinanza facilita il dialogo e la comprensione reciproca”, ha sottolineato.
Accanto alla presenza sul territorio, BPER può contare anche su strutture specialistiche della divisione Corporate & Investment Banking, dedicate all’analisi del settore e al supporto delle aziende più complesse. Il manager ha osservato che molte imprese siderurgiche italiane sono a controllo familiare e che questo, unito alla natura ciclica del settore, rende più difficili i processi di aggregazione. “Servirebbero maggiore consapevolezza interna e disponibilità a mettere in discussione temi come il controllo o la governance”, ha evidenziato Del Moretto.
Rispetto al tema del consolidamento, ha ribadito che la Banca è pronta a svolgere il proprio ruolo: “Strumenti e competenze non ci mancano", ha detto, pur riconoscendo che finora le operazioni sono state poche e motivate da situazioni specifiche. Ha concluso affermando che, se il contesto dovesse cambiare e il settore mostrasse una nuova apertura verso percorsi di aggregazione, BPER sarà "presente e pronta a supportare queste evoluzioni”.
Secondo “Bilanci d’Acciaio”, diverse criticità continueranno a influenzare il settore fino al 2026: prezzi dell’energia, possibili problemi negli approvvigionamenti di rottame, instabilità politica, nuova geografia economica, politiche europee sull’acciaio, dumping, perdita di competitività e impatti diretti e indiretti di dazi e misure protezionistiche.
Il sondaggio condotto su un campione rappresentativo della filiera – composto da aziende di produzione (38%), centri servizio (21%) e distribuzione (30%) – rivela che il 53% delle imprese prevede un calo del fatturato nel 2025 e la stessa quota un arretramento dell’Ebitda. Il 47% si attende un calo del risultato economico (il 30% prevede stabilità e il 17% un miglioramento).
Il costo dell’energia resta la principale criticità percepita (29,5%), seguito dal ridotto valore aggiunto dei prodotti (19,3%) e dal costo di materie prime e semilavorati (17,5%). Tra i fattori strategici pesano soprattutto le politiche green dell’Ue (19,2%), la perdita di competitività (18,6%) e il dumping (12,8%).
Gli investimenti programmati sono indirizzati principalmente al rinnovo (43,4%) e all’ammodernamento (31,6%), seguiti da interventi di ampliamento (21,1%). Le aree prioritarie sono innovazione e automazione (28,7%), sicurezza (24%) e digitalizzazione.
Guardando al 2026, l’orientamento complessivo mostra un cauto ottimismo: il 43,4% delle imprese prevede un incremento del fatturato inferiore al 10%, mentre il 34% attende stabilità. Il 13,2% ipotizza una crescita tra il 10% e il 20%. Particolare rilevanza avranno gli effetti dei prezzi e della disponibilità del rottame, ritenuti rilevanti o molto rilevanti dal 62,2% del campione, e l’incidenza dei dazi USA-Ue sulla domanda, considerata significativa dal 75,5% degli intervistati.
A chiudere la mattinata, la cerimonia di consegna dei riconoscimenti “Bilanci d’Acciaio 2025”, affidata ad Antonella Vona, Direttrice Marketing & Comunicazione di Coface Italia. Uno dopo l’altro, sono saliti sul palco i rappresentanti delle aziende premiate nelle diverse categorie: Steel & Metals S.r.l. per il Commercio di rottame e ferroleghe; Acciaierie Valbruna S.p.A. per la Produzione di acciaio; Profilumbra S.p.A. per i Centri servizio; Snar Eusider Laminati S.r.l. per la Prima trasformazione; Tubifal S.r.l. per la Distribuzione e il trading; e, infine, Acciai Speciali Zorzetto S.r.l. per la categoria Trafilerie.
Dopo la pausa pranzo, i lavori sono ripresi con la tavola rotonda “La forza della squadra per reagire ai momenti di crisi”, che ha visto il contributo di Ferdinando De Giorgi, commissario tecnico della Nazionale maschile italiana di pallavolo. A seguire, il panel “Congiuntura siderurgica” con l’intervento di Stefano Ferrari, responsabile dell’Ufficio Studi di siderweb.
La giornata si è conclusa con il confronto “Acciaio: quale 2026”, dedicato alle prospettive future del settore, che ha riunito Flavio Bregant, presidente di Federacciai, Antonello Mordeglia, member of the board di Danieli, Davide Conte, VP Group Direct Procurement di Fincantieri, e Cinzia Vezzosi, presidente di Assofermet.
L’intervista di Affaritaliani a Paolo Morandi, Amministratore Delegato di siderweb
Paolo Morandi, Amministratore Delegato di siderweb, ha dichiarato ai microfoni di Affaritaliani: “Bilanci d’Acciaio è un evento ideato e organizzato da siderweb che ci permette di fotografare, attraverso i dati di bilancio, l’andamento reale del mondo siderurgico. Dopo due anni molto positivi come il 2021 e il 2022 e un 2023 già in rallentamento, il 2024 è stato un altro anno caratterizzato da criticità: hanno pesato dazi, costi energetici, in particolare gas ed energia, e un insieme di regolamentazioni europee che, probabilmente, andranno riviste. È quindi un momento complesso per il settore, anche se, grazie al nostro sondaggio 2025-2026 e al sentiment delle aziende, iniziamo a intravedere alcuni segnali di ripresa".
"Bilanci d’Acciaio", ha proseguito Morandi, "rappresenta anche un’occasione preziosa di confronto e relazione. È fondamentale avere momenti in cui approfondire insieme, condividere analisi e capire dove si sta dirigendo il settore nei prossimi anni, oltre a individuare le opportunità da cogliere per rimanere competitivi".
"Il comparto siderurgico italiano è un’eccellenza a livello mondiale, soprattutto sul fronte della sostenibilità: utilizziamo prevalentemente rottame come materia prima e questo rende il nostro modello particolarmente virtuoso. Dobbiamo far valere questa eccellenza anche in Europa. Come siderweb, osservatorio verticale sull’acciaio, riteniamo che il futuro passi da investimenti in ricerca e sviluppo, nuove competenze, giovani talenti e da un impegno comune per continuare a crescere”, ha detto in conclusione Morandi.
L’intervista di Affaritaliani ad Andrea Del Moretto, responsabile corporate Italy BPER Corporate & Investiment Banking
A margine dell’evento, Andrea Del Moretto, responsabile corporate Italy BPER Corporate & Investiment Banking, ha dichiarato ai microfoni di Affaritaliani: "È un piacere essere qui anche quest’anno, come BPER, insieme a siderweb, per un appuntamento così rilevante come Bilanci d’Acciaio, che nel tempo è diventato un punto di riferimento per l’intero comparto siderurgico".
"Siamo pienamente consapevoli, e la ricerca lo ha mostrato con grande chiarezza, che il settore sta attraversando un triennio particolarmente delicato, una tendenza che potrebbe proseguire non solo nel 2025 ma, in parte, anche nel 2026. Questo non significa altro se non che è necessario avere consapevolezza e conoscenza profonde del comparto per riuscire a rimanere davvero vicini ai nostri clienti e alle aziende che seguiamo, realtà che sappiamo essere molto diverse tra loro per dimensioni e, di conseguenza, per esigenze finanziarie", ha affermato Del Moretto
"Le PMI vengono seguite direttamente dalla nostra rete, attraverso un modello di servizio con una forte vocazione territoriale, dove conoscenza, vicinanza e dialogo rappresentano la chiave per offrire un supporto efficace. Le aziende più grandi, i cosiddetti 'campioni di settore', sono invece seguite dalla struttura di Corporate & Investment Banking, di cui faccio parte, che richiede un modello di servizio diverso: più specialistico, più strutturato e in grado di rispondere a bisogni finanziari più complessi rispetto a quelli delle piccole e medie imprese", ha detto Del Moretto.
"Siamo al fianco delle nostre aziende, in una vera partnership, e cerchiamo di sostenerle sia nelle fasi di crescita, come è accaduto fino al 2021, sia in momenti più riflessivi come quello attuale. Lo facciamo con equilibrio, con consapevolezza e con la capacità di essere selettivi quanto basta per sostenere chi ha realmente il merito e la solidità per proseguire, insieme a noi, nel percorso che ci attende", ha concluso Del Moretto.
L’intervista di Affaritaliani a Ferdinando De Giorgi, CT della Nazionale italiana di pallavolo
Ferdinando De Giorgi, Allenatore della Nazionale maschile italiana di Pallavolo, ha raccontato la sua partecipazione a Bilanci d'Acciaio 2025, ai microfoni di Affaritaliani: "C’è sicuramente una contaminazione di pensieri, perché in fondo parliamo di contesti in cui ci sono persone che gestiscono, che devono prendere decisioni, creare un percorso. Anche l’allenatore è, a tutti gli effetti, un manager di uomini, di situazioni e di obiettivi. La contaminazione c’è ed è naturale: ci sono aspetti che si avvicinano e altri che si allontanano, ma a me questo confronto piace molto. Sono curioso per natura e lo faccio spesso".
"Quando racconto esperienze sportive, mi auguro sempre che si accendano delle lampadine: idee, spunti, pensieri. Sarebbe già un ottimo risultato. E quando ci sono le persone, i punti di contatto non mancano: c’è il tema dell’organizzazione, della leadership, della gestione dei momenti difficili. Sono tanti gli aspetti che si possono toccare, perché dove ci sono persone da gestire le analogie sono inevitabili", ha detto De Giorgi.
"Quando si perde come squadra, si cerca di non trovare scuse: guardiamo a ciò che possiamo fare meglio, analizziamo il momento e la situazione. Il gioco di squadra aiuta molto, soprattutto perché ci sono momenti in cui non si può essere da soli. Tutti devono cercare di tirare fuori il meglio, non limitarsi a elencare i problemi. Bisogna parlare di soluzioni e cercare di far emergere le qualità di ciascuno. La squadra, in questo senso, è fondamentale: permette di affrontare le difficoltà insieme e non individualmente. In questi momenti bisogna fare squadra, guardare alle opportunità e non a ciò che manca", ha concluso De Giorgi.