Deloitte porta al Salone dei Pagamenti 2023 'Fintech for Good'

Gianturco (Deloitte): "Fintech for Good offre opportunità di trasformazione sociale ed economica, rappresentando una forza di cambiamento"

di Elisabetta Marciano
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Salone dei Pagamenti 2023, Deloitte racconta il fenomeno del Fintech for Good

La kermesse del Salone dei Pagamenti 2023, evento organizzato dall'ABI e avviato a Milano il 22 novembre scorso, giunge oggi, venerdì 24 novembre, alla sua ultima giornata. L'evento è caratterizzato da un forte focus su innovazione e sostenibilità. Tra le idee rivoluzionarie presentate, alcune si distinguono, come lo studio effettuato da Deloitte dedicato al Fintech for Good, fenomeno sempre più in crescita e diffuso a livello globale, in grado di rispondere alla crescente necessità di collegare il mondo della finanza a benefici sociali o ambientali.

Tra i segmenti di mercato che maggiormente integrano i fattori ESG nella progettazione, sviluppo e implementazione di organizzazioni e servizi Fintech, figurano il digital banking, i pagamenti e gli investimenti, rispettivamente con il 24%, il 20% e il 19% del campione. In termini di presenza geografica, le aziende Fintech for Good appaiono distribuite sia nelle economie emergenti (30%) sia in quelle avanzate (49%). Gli Stati Uniti rappresentano il primo Paese per numero di Fintech for Good (30% del campione totale), seguiti dal Regno Unito (15%), mentre il mercato italiano mostra margini di crescita con una quota del 7% del campione totale

Queste le principali evidenze di un’analisi Deloitte condotta a livello globale, in collaborazione con Tiresia, il Centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dedicato allo studio delle strategie di sostenibilità e dei modelli di innovazione, Fintech District, la community internazionale di riferimento per l’ecosistema Fintech e Techfin in Italia, e FTS Group. La ricerca punta a identificare lo stato attuale del Fintech for Good, offrendo un quadro complessivo di come questo segmento di mercato stia prendendo forma. Partendo da un dataset iniziale di oltre 15.000 fintech, Deloitte ne individua 485 che possono essere considerate Fintech for Good, secondo i criteri di intenzionalità, addizionalità e misurabilità.  

In un mondo in cui 1,7 miliardi di adulti non hanno accesso ai servizi bancari, il Fintech for Good offre opportunità di trasformazione sociale ed economica, rappresentando una forza di cambiamento nel settore finanziario. Queste aziende non solo forniscono soluzioni finanziarie innovative, ma anche un mezzo per affrontare i problemi sociali e ambientali, creando valore per la società nel suo complesso. Nonostante il rallentamento globale dell’ecosistema Fintech nel 2023, l’importanza di questo settore resta alta, continuando ad attirare investimenti da venture capital e private equity”, ha commentato Paolo Gianturco, FSI Consulting & FS Tech Leader di Deloitte

Secondo il report di Deloitte, i segmenti principali del Fintech for Good includono il Digital Banking, Pagamenti, Investimenti, Prestiti, Crowdfunding, InsurTech e RegTech, oltre a quello delle TechFin: DIGITAL BANKING imprese di Digital Banking nel segmento Fintech for Good offrono soluzioni che promuovono l'accesso al credito, l'educazione finanziaria e l'impact banking, contribuendo così a migliorare l'inclusione finanziaria e la sostenibilità economica. PAGAMENTI: attraverso la disintermediazione e l'uso di tecnologie avanzate, le imprese Fintech for Good nei pagamenti riducono i costi di transazione e promuovono la crescita economica nei paesi in via di sviluppo, consentendo inoltre il trasferimento di denaro internazionale a tariffe più convenienti.

INVESTIMENTI: le imprese di Investimenti Fintech for Good sono impegnate a generare ritorni finanziari e sociali, riducendo le barriere all'accesso per gli investitori non professionisti e allocando capitali verso progetti con impatti positivi su scala sociale e ambientale. PRESTITI: le imprese di prestiti Fintech for Good offrono servizi di microcredito a tariffe inferiori al mercato, promuovendo l'inclusione finanziaria e riducendo le barriere all'accesso al credito. CROWDFUNDING: le piattaforme di crowdfunding Fintech for Good favoriscono il trasferimento di fondi a organizzazioni senza scopo di lucro e imprese sociali, contribuendo all'accesso a finanziamenti e investimenti a impatto sociale. 

INSURTECH: le imprese di InsurTech nel segmento Fintech for Good mirano a migliorare l'accesso ai servizi assicurativi, riducendo i rischi e personalizzando i servizi in base al profilo del cliente. REGTECH: queste aziende si concentrano sulla fornitura di servizi di gestione dell'identità, consentendo l'accesso a servizi finanziari per individui che non hanno documenti d'identità tradizionali. TECHFIN: questo segmento utilizza dati e intelligenza artificiale per migliorare l'allocazione delle risorse, fornendo servizi di monitoraggio delle prestazioni e punteggi basati sui dati per aiutare gli investitori privati e pubblici.

In linea con la strategia globale dell'azienda, anche il report Deloitte contribuisce alla lotta al cambiamento climatico e al sostegno della comunità attraverso un contributo concreto: contestualmente al report, infatti, Deloitte si impegna a supportare con una dotazione OlivaMi, l’associazione che promuove la riforestazione dei territori del Salento colpiti da Xylella. Un impegno concreto per fornire un impatto positivo promuovendo sostenibilità economica e sociale in Italia.

L'intervista di affaritaliani.it a Paolo Gianturco, FSI Consulting & FS Tech Leader di Deloitte

 

Paolo Gianturco, FSI Consulting & FS Tech Leader di Deloitte, ai microfoni di affaritaliani.it ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di presentare Fintech for Good, ovvero tutte quelle start up innovative nel mondo dei mercati finanziari che rispondono a dei temi di sostenibilità ambientale e sociale. In particolar modo, noi abbiamo identificato quelle start up con delle particolari condizioni: aver inserito il tema della sostenibilità sin dall’inizio, aver targhettizzato delle aree e dei servizi già esistenti, ed essere misurabili. Sono circa 500 Fintech for Good, selezionate secondo i criteri elencati prima, e di queste 500 abbiamo visto che ci sono 8 mercati che servono le Fintech for Good. I primi tre sono il digital banking, l’investment e il payment, questa parte corrisponde a circa il 60% delle 500 fintech”. 

Ci aspettavamo un po’ di più da altre fintech, come insurtech e crowdfunding, che sono al di sotto del 10%. Abbiamo notato che ci sono delle aree dove effettivamente nei prossimi mesi ci aspettiamo una maggiore proposta di servizi sostenibili. Delle 500 fintech individuate, è vero che il 50% è nei paesi sviluppati, ma ben il 30% è nei Paesi in via di sviluppo. Dunque, vi è un’attenzione anche in Paesi che devono digitalizzare e accrescere l’inclusività finanziaria. Il rimanente 20% è global, dunque tocca entrambi i mercati”, ha concluso Gianturco