FiberCop e la High-Tech Economy: infrastrutture strategiche per crescita e innovazione
Sarmi (FiberCop): "La rete è la piattaforma abilitante del futuro digitale del Paese. FiberCop, con la capillarità della sua infrastruttura, agisce come architetto silenzioso della trasformazione digitale"
FiberCop nella High-Tech Economy: infrastrutture digitali e innovazione strategica per potenziare crescita, occupazione e competitività in Italia ed Europa
Un dollaro investito nei settori high-tech genera in media 3,9 dollari di Prodotto Interno Lordo (PIL) nei Paesi europei, un effetto moltiplicatore tre volte superiore a quello dei settori a bassa tecnologia. Lo rivelano i dati chiave del Rapporto Strategico 2026 del Centro Economia Digitale (CED), presentato oggi al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Il documento, dal titolo “High-Tech Economy: il nuovo ciclo competitivo globale”, mostra anche un significativo impatto sull’occupazione: uno shock positivo da 10 miliardi di dollari nel valore aggiunto high-tech crea, nei tre anni successivi, in media 161 mila nuovi posti di lavoro nell’UE, e 177 mila nei Paesi OCSE analizzati, sfatando il mito della sostituzione del lavoro da parte della tecnologia. L’evento al MEF si è aperto con i saluti istituzionali del Ministro Giancarlo Giorgetti e ha visto la partecipazione dei vertici delle principali aziende partner del CED, tra cui Amazon Web Services, Cisco, Enel, Eni, FiberCop, Google, Gruppo FS, Hewlett Packard Enterprise, Microsoft, Open Fiber e Terna.
Il Rapporto evidenzia come la High-Tech Economy (HTE) non sia un semplice sottoinsieme della Digital Economy, ma un processo dinamico di integrazione pervasiva delle tecnologie di frontiera, dall’IA generativa al quantum e alle biotecnologie avanzate, nell’intero tessuto economico e sociale. Sebbene Stati Uniti e Cina mantengano la leadership globale nel valore aggiunto dei settori KTI (Knowledge and Technology Intensive), l’Italia registra segnali positivi: l’export high-tech cresce dall’1,4% del PIL nel 2010 al 2,7% nel 2024, e la quota di occupati nei settori KTI raggiunge il 9,3%, dietro solo alla Germania tra i grandi paesi europei.
L’analisi econometrica condotta su 14 Paesi OCSE tra il 1995 e il 2023 conferma la superiorità dei settori high-tech: ogni dollaro di incremento nel valore aggiunto genera 3,18 dollari di PIL in tre anni nell’OCSE, e 3,9 nei Paesi UE. Inoltre, uno shock da 10 miliardi di dollari nel valore aggiunto high-tech aumenta la produttività del lavoro dello 0,59% nei Paesi europei, contro lo 0,04% dei settori tradizionali.
"Siamo entrati in un nuovo ciclo competitivo globale, una 'starting line' dove la velocità con cui adottiamo e integriamo le tecnologie di frontiera è cruciale, forse più della loro scoperta stessa. Il nostro Rapporto Strategico lo dimostra chiaramente: questa transizione verso un'economia ad alta tecnologia è l'unica via per rilanciare crescita e produttività in Italia e in Europa", ha sottolineato Rosario Cerra, Presidente del Centro Economia Digitale.
I rappresentanti delle aziende partner hanno sottolineato il ruolo dell’innovazione nella crescita economica e sociale. Franco Spicciarello di AWS ha dichiarato: "AWS democratizza l'accesso alle tecnologie avanzate permettendo alle organizzazioni di ogni dimensione di innovare senza vincoli di scala o investimenti iniziali proibitivi". Gianmatteo Manghi di Cisco ha aggiunto: "È fondamentale riuscire a cogliere le enormi potenzialità offerte dall’Economia hi-tech. Sono necessari investimenti in infrastrutture tecnologiche che possano sostenere l’impatto dell’AI e assicurare resilienza, sovranità e sicurezza".
Claudio Descalzi di Eni ha affermato: "Tecnologie proprietarie avanzate, insourcing di competenze specializzate e un approccio ecosistemico sono le priorità della strategia industriale di Eni, che genera valore di lungo termine nella transizione energetica".
Massimo Sarmi, Presidente e Amministratore Delegato di FiberCop: "Nel contesto della High Tech Economy, l’Italia è chiamata a compiere scelte strategiche per mantenere e rafforzare la propria competitività a livello globale. In questo scenario in continua evoluzione, le infrastrutture digitali rappresentano una leva fondamentale: costituiscono l’architrave su cui si sviluppano tutte le applicazioni innovative, dall’intelligenza artificiale al cloud computing, dall’Internet delle cose all’edge computing. La rete è la piattaforma abilitante del futuro digitale del Paese. FiberCop, con la capillarità della sua infrastruttura, agisce come architetto silenzioso della trasformazione digitale, contribuendo a rendere l’Italia un paese più moderno, efficiente e tecnologico".
Diego Ciulli di Google Italia ha sottolineato la necessità di un ecosistema di innovatori e semplificazione normativa: "Guidare l'adozione è la chiave per garantire che i benefici siano diffusi". Stefano Antonio Donnarumma di Gruppo FS Italiane ha parlato di investimenti: "Prevediamo di investire 20 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per costruire una mobilità sempre più integrata e sostenibile". Claudio Bassoli di HPE ha ricordato che "l’economia high-tech è il motore della trasformazione digitale e della competitività del Paese".
Vincenzo Esposito di Microsoft Italia ha aggiunto: "Ogni organizzazione ha l’opportunità di diventare un’azienda tecnologica, facendo leva sull’innovazione per crescere in scenari globali sfidanti". Giuseppe Gola di Open Fiber ha sottolineato il ruolo delle reti digitali: "Decisive saranno le future politiche pubbliche, con lo spegnimento delle reti in rame e la piena adozione della fibra ottica FTTH". Giuseppina Di Foggia di Terna ha concluso: "Le reti di trasmissione sono un’infrastruttura abilitante della High-Tech Economy, poiché consentono l'elettrificazione dei consumi e l’integrazione delle fonti rinnovabili".