Generali Italia: Alleanza Assicurazioni presenta il 4° rapporto Edufin Index

Fancel (Generali Italia): " Da anni siamo impegnati su tutto il territorio in un Programma Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa che ha già coinvolto 450mila cittadini”

di Silvia Antonazzo
Corporate - Il giornale delle imprese

Alleanza Assicurazioni: presentati i risultati della quarta edizione di Edufin Index, persistono i divari di genere e previdenza

L’alfabetizzazione finanziaria e assicurativa degli italiani resta sotto la sufficienza (56/100), è ciò che emerge dai risultati della quarta edizione dell’Edufin Index, presentato oggi a Roma da Alleanza Assicurazioni, Compagnia del Gruppo Generali, insieme alla Fondazione Mario Gasbarri e con la collaborazione scientifica della SDA Bocconi School of Management. L’iniziativa, volta a misurare il livello di consapevolezza e i comportamenti finanziari e assicurativi degli italiani, ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Dopo i saluti istituzionali del Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze Federico Freni e del Viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, si sono confrontati sulle molteplici implicazioni dei temi correlati all’educazione finanziaria il Rettore dell’Università Bocconi Francesco Billari, l’Head of Country Sustainability and Social Responsibility di Generali Italia Barbara Lucini, il Country Chief Financial Officer di Generali Italia Giulia Raffo e il Country Generali Counsel di Generali Italia Cristina Rustignoli, insieme al Segretario Generale del Consumers’ Forum Roberto Tascini.

Il rapporto completo è disponibile sul sito ufficiale www.edufinindex.it: nel 2025, l’Edufin Index si attesta a 56 punti su 100, al di sotto della soglia di sufficienza (60). Solo il 40% degli italiani dimostra di saper gestire in modo consapevole le proprie finanze, mentre il 10% può essere definito analfabeta finanziario o assicurativo. I risultati migliori arrivano da uomini, over 45 e residenti al Nord. Permane un gender gap di 5 punti (uomini 59 vs donne 54), mentre si riducono i divari per area geografica e per età. Nel Mezzogiorno e nelle Isole l’alfabetizzazione finanziaria cresce di un punto, così come per i giovani 25-34 anni, che passano da 54 a 55 punti

Giancarlo Fancel, Country Manager e CEO di Generali Italia, ha dichiarato: "L’educazione finanziaria è una competenza fondamentale per costruire una società più equa e consapevole. In Generali ne riconosciamo il valore sociale e intendiamo continuare a promuoverla assolvendo al nostro ruolo di Partner del Paese al fianco di famiglie, imprese e comunità. Da anni siamo impegnati su tutto il territorio in un Programma Nazionale di Educazione Finanziaria e Assicurativa che ha già coinvolto 450mila cittadini in circa 10mila eventi. Un impegno che trova forza anche nel volontariato d’impresa attraverso la nostra Fondazione The Human Safety Net: dal 2018 abbiamo aiutato oltre 60 mila genitori e bambini in contesti di vulnerabilità, formato oltre 2.000 rifugiati e migranti per trovare un’occupazione, offrendo anche corsi di educazione finanziaria. Perché solo cittadini informati possono compiere scelte consapevoli”. 

Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia ha commentato: “Il nostro Paese sta registrando una trasformazione demografica profonda: il progressivo invecchiamento della popolazione mette sotto pressione la sostenibilità del nostro sistema sanitario e previdenziale, incidendo su livelli pensionistici e disponibilità di accesso alle cure. La quarta edizione dell’Edufin Index, che oggi presentiamo, conferma l’importanza di innalzare il livello di educazione finanziaria dei nostri concittadini, e mette in luce la scarsa consapevolezza su temi decisivi per il loro futuro, quali longevità e pensioni. Come Alleanza Assicurazioni, siamo convinti che solo attraverso un impegno concreto e continuativo nel promuovere educazione finanziaria sia possibile costruire una cittadinanza consapevole e inclusiva. Proprio per questo, anche nel 2026 continueremo ad investire in iniziative didattiche e di formazione sul territorio e nelle scuole: colmare il deficit di educazione finanziaria è fondamentale per garantire pari opportunità ed equità sociale in un Paese in profondo cambiamento”. 

Dopo il riconoscimento del 2024 dedicato all’alfabetizzazione finanziaria femminile, nel 2025 Generali e Alleanza hanno lanciato il Premio Edufin Index Giovani, realizzato con la collaborazione della Fondazione Sodalitas (ETS) Il premio valorizza progetti meritevoli nel campo dell’educazione finanziaria dei giovani, premiando tre organizzazioni non profit che hanno coinvolto oltre 1.300 studenti (15-18 anni) e 21 ragazzi con disabilità (6-25 anni): FINETICA ETS con Educare alla finanza etica per l’inclusione finanziaria e l’innovazione sociale; GSH Società Cooperativa Sociale con Autonomia in tasca; Soroptimist International Club Treviso con Un viaggio verso l’indipendenza. 

Nel 2025, l’aspettativa di vita media in Italia raggiunge 84 anni, undici in più rispetto ai 73 del 1975. Ma l’aumento della durata della vita non trova un’adeguata preparazione economica: il rapporto lavoratori/pensionati è destinato a diventare 1 a 1 entro il 2050. Molti italiani temono di non riuscire a mantenere il proprio tenore di vita una volta in pensione. Solo gli over 65 si mostrano più fiduciosi e curiosi verso il futuro, attribuendo valore a salute, autosufficienza, legami familiari e progetti personali. I giovani, invece, affiancano a questi aspetti anche il bisogno di svago, attività significative e una rete sociale solida.

Accanto all’Edufin Index, la ricerca introduce due nuovi strumenti di analisi: Longevity Index (55/100): misura la consapevolezza e la preparazione rispetto all’allungamento della vita. Cresce con il reddito ma cala tra i non occupati. Pension Index (48/100): valuta conoscenze e comportamenti previdenziali, pubblici e integrativi. Gli italiani mostrano scarse competenze previdenziali, soprattutto nelle forme integrative. Il divario di genere è netto: 11 punti tra uomini (54) e donne (43).

Anche gli over 65, pur prossimi alla pensione, risultano poco informati sugli strumenti di previdenza complementare. L’analisi combinata dei tre indici (Edufin, Longevity e Pension), identifica tre categorie di popolazione: 1. Miopi e inconsapevoli (20% della popolazione): Donne e giovani, residenti al Sud, bassi livelli di istruzione e reddito, analfabeta finanziario (Edufin Index 41), scarsa consapevolezza dell’allungamento della vita (Longevity Index 43) e assenza di pianificazione previdenziale (Pension Index 21). 2. Avveduti e inattivi (49% della popolazione) : Donne e uomini, buona preparazione finanziaria (Edufin Index 59) e maggiore consapevolezza dei temi demografici (Longevity Index 58), ma scarsa propensione a tradurre le conoscenze in comportamenti previdenziali concreti (Pension Index 47). 3. Esperti e lungimiranti (31%della popolazione): Uomini, residenti al Nord, redditi medio-alti e istruzione universitaria, elevata competenza in ambito finanziario (Edufin Index 62), consapevolezza dell’allungamento della vita (Longevity Index 58) e capacità di pianificazione previdenziale (Pension Index 68). 

Infine, nei prossimi 15 anni, l’Italia rischia di perdere circa 7 milioni di potenziali lavoratori. Una integrazione stabile e strutturata dei Nuovi Italiani (cittadini stranieri regolarmente presenti e inseriti nella società) diventa quindi essenziale. Sul piano della consapevolezza finanziaria dei Nuovi Italiani, il livello medio resta insufficiente (44/60), ma cresce in modo evidente tra chi: conosce bene la lingua italiana (59/60) e risiede nel Paese da oltre 15 anni (53/60).

Le dichiarazioni di Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia

 

Siamo ormai alla quarta edizione di questo osservatorio sull'educazione finanziaria, e i dati confermano quanto avevamo già rilevato negli scorsi anni: cioè che il Paese ha un'estrema fragilità nella popolazione, soprattutto nelle frange dei giovani e delle donne. Ma complessivamente la popolazione italiana ha un livello di educazione finanziaria insufficiente”, ha dichiarato Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing & Product Officer di Generali Italia, ai microfoni di Affaritaliani.

Siamo a un punteggio di 54, le donne addirittura sono a 48, e questo ha dei riverberi molto significativi sulla sostenibilità sociale e sull'equità sociale, perché porta a differenziazioni di opportunità, limitazione della mobilità, e quindi è un grande tema che rimane sempre un po' sottotraccia, tranne a novembre, cioè il mese dell'educazione finanziaria. Però bisogna impegnarsi tutti gli anni, tutti i mesi, tutti i giorni. Noi cerchiamo, per quanto possiamo, di farlo, di dare il nostro contributo”, ha concluso Passero

Le dichiarazioni di Giancarlo Fancel, Country Manager e CEO di Generali Italia

 

Direi che l’educazione finanziaria è un pilastro fondamentale per la costruzione di una società moderna e adeguata, soprattutto anche alle evoluzioni demografiche che ci sono. E qui non sto parlando solo per quanto riguarda il nostro trend demografico, ma sto parlando anche per quanto riguarda i nuovi italiani, ai quali noi, in questi anni, ci siamo rivolti, alle donne e ai giovani in particolare. Questi sono gli elementi fondamentali”, ha dichiarato Giancarlo Fancel, Country Manager e CEO di Generali Italia.

Credo che in questi anni si sia vista una crescente attenzione anche da parte pubblica, ma noi, come imprese private, con il rafforzamento e la creazione di questa partnership pubblico-privata, che deve continuare assolutamente nel tempo” dobbiamo giocare dei ruoli molto distinti. E soprattutto, nell’ambito del nostro settore, di quello che è il nostro ruolo nella società, riteniamo che rafforzare la presenza del privato con questo titolo, “educazione finanziaria”, credo che sia assolutamente la strada migliore che si possa intraprendere per migliorare proprio il livello, molto basso, dico, nel nostro Paese”, ha concluso Fancel

Le dichiarazioni di Federico Freni, Sottosegretario Ministero Economica e Finanze

 

Una volta si diceva 'rimandati a settembre', ma nei tempi miei adesso sono rimandati a novembre dell'anno prossimo, diciamo. La verità è che facciamo sempre troppo poco per l'educazione finanziaria. Pensiamo sempre sia un tema di cui ci potremmo occupare domani, mentre invece dovremmo occuparcene oggi, e avremmo dovuto occuparcene ieri, di educazione finanziaria. Perché non è un tema solo italiano: è un tema europeo e anche globale. L'analfabetismo finanziario genera mostri. Genera mostri ovunque. E soprattutto genera mostri nelle nuove generazioni: genera mostri che non sono in grado di capire e pianificare il futuro, il proprio futuro. Guardate, non parlo del futuro macro del Paese: parlo del futuro di una famiglia, del futuro anche di un single. Ma chi oggi comincia a lavorare e si preoccupa di quanto sarà la sua pensione?”, ha affermato Federico Freni, Sottosegretario Ministero Economica e Finanze.

Quando i nostri genitori andavano in pensione, andavano in pensione con un sistema che garantiva che l'ultimo stipendio sarebbe stato l'ammontare della loro pensione, quindi erano sereni. Ma oggi non è più così. Oggi andiamo in pensione con un sistema completamente diverso, ovunque nel mondo, non soltanto in Italia. Oggi la pensione integrativa è una necessità”, ha continuato Freni.

Chi pensa a una polizza LTC quando sta male, o in previsione? Nessuno. Ma questo non vuol dire che il sistema sanitario nazionale non debba ovviamente sostenere tutti, ci mancherebbe altro. Ma vedete, l'educazione finanziaria oggi non è soltanto imparare a fare di conto, un'azione, un BTP, un future. No. L'educazione finanziaria oggi è imparare a pianificare il futuro nostro, dei nostri figli e di chi verrà. E per questo dico: si fa sempre troppo poco”, ha concluso Freni

Le dichiarazioni di Francesco Billari, Rettore Università di Milano “Bocconi”

 

L’Italia è una delle popolazioni più anziane al mondo. L’anno scorso abbiamo raggiunto il record di longevità: 83,4 anni di durata della vita, e un quarto della popolazione è sopra i 65. La prima cosa che dobbiamo fare è dirlo, raccontarlo: lo devono sapere tutti. Devono sapere tutti che bisogna programmare per il lungo periodo”, ha affermato Francesco Billari, Rettore Università di Milano “Bocconi”.

Per questo poi occorre che ci sia una reazione dal punto di vista della politica, che agevoli il pensare a lungo periodo, agevoli magari, pensando in modo creativo, anche al trattamento di fine rapporto o ad altri investimenti che si possono sbloccare per pensare al proprio futuro. E poi, d’altra parte, le aziende e i datori di lavoro devono pensare che i nostri lavoratori avranno una longevità importante. Questo è un dono che ci è stato fatto dal progresso”, ha conluso Billari.

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