Gruppo FS, risultati del primo semestre 2025: ricavi a 8,2 miliardi e investimenti in crescita
Donnarumma (Gruppo FS): "Con circa 8,5 miliardi di euro di investimenti tecnici, stiamo portando avanti un programma infrastrutturale senza precedenti"
Gruppo FS: ricavi in crescita a 8,2 miliardi e investimenti record in aumento del 15% nel primo semestre 2025
Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane, sotto la presidenza di Tommaso Tanzilli, ha approvato oggi la Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo FS, riferita al periodo conclusosi il 30 giugno 2025.
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Stefano Antonio Donnarumma, ha dichiarato: “I risultati economici del semestre, in crescita al netto di partite non ricorrenti, confermano l’efficacia della strategia industriale intrapresa dal Gruppo FS e la solidità del nostro modello operativo. Con circa 8,5 miliardi di euro di investimenti tecnici, stiamo portando avanti un programma infrastrutturale senza precedenti per lo sviluppo della rete ferroviaria e stradale del Paese, migliorando l’esperienza di viaggio e garantendo al contempo la continuità del servizio, allo scopo di assicurare la piena mobilità del Paese. Grazie all’impegno delle nostre persone e a una capacità esecutiva riconosciuta a livello europeo, stiamo dando piena attuazione al PNRR: abbiamo raggiunto tutte le milestone europee previste per il periodo di riferimento e già consuntivato oltre 14 miliardi di euro, pari a circa il 56% delle risorse assegnate. Questo percorso di trasformazione industriale prosegue in linea con il Piano Strategico 2025–2029, che ci guiderà nei prossimi anni verso una mobilità sempre più moderna, sostenibile e integrata, a beneficio del sistema Paese”.
Nel corso del primo semestre del 2025, i ricavi operativi complessivi del Gruppo FS hanno raggiunto 8,2 miliardi di euro, segnando un aumento di 188 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2024, pari a una crescita del 2%. In particolare, i ricavi derivanti dai servizi di trasporto hanno registrato un incremento di 159 milioni di euro, attestandosi a 4,5 miliardi. Questo progresso è attribuibile, tra le altre voci, all’aumento del traffico passeggeri su ferrovia, in particolare sull’Alta Velocità (+35 milioni di euro), sui treni Intercity (+7 milioni) e sui servizi regionali (+26 milioni), oltre a una significativa crescita nel trasporto passeggeri su gomma, che ha registrato +81 milioni. Anche i ricavi da trasporto merci hanno mostrato una crescita, con un incremento di 10 milioni di euro.
I ricavi generati dai servizi infrastrutturali sono saliti a 2,4 miliardi di euro, con una variazione positiva di 206 milioni, principalmente in seguito al maggiore apporto dei corrispettivi legati alla circolazione stradale, che hanno inciso per 225 milioni di euro. Gli altri ricavi operativi, pari a 1,3 miliardi di euro, hanno subito una contrazione di 177 milioni rispetto al primo semestre del 2024. Questa flessione è dovuta soprattutto all’assenza, nel semestre corrente, dei proventi derivanti dalla cessione dello scalo di Milano Farini e San Cristoforo (pari a 390 milioni di euro nel periodo precedente). Tale calo è stato in parte compensato dall’incremento dei contributi ricevuti, aumentati di 157 milioni (di cui 145 destinati al sostegno dell’infrastruttura ferroviaria) e da una crescita di 56 milioni di euro negli altri ricavi.
Sul fronte dei costi, il totale dei costi operativi ha raggiunto i 7,2 miliardi di euro, con un incremento di 204 milioni (+3%) rispetto al primo semestre del 2024. Tra i principali fattori che hanno contribuito a questa variazione si evidenziano l’aumento delle spese per il personale (+169 milioni), legato sia a un ampliamento dell’organico che all’incremento del costo unitario del lavoro, i maggiori oneri per la gestione della rete stradale (+230 milioni), nonché l’incremento dei costi variabili legati all’erogazione dei servizi di trasporto e alle attività di manutenzione (+146 milioni). A controbilanciare in parte questi aumenti vi sono state maggiori capitalizzazioni per lavori svolti internamente (-191 milioni) e l’effetto della minore variazione delle giacenze relative agli immobili in trading (-136 milioni), riconducibile alla vendita già citata dello scalo Farini.
La combinazione tra le dinamiche positive dei ricavi e quelle dei costi porta a una lieve contrazione dell’EBITDA, che risulta in diminuzione di 16 milioni di euro, pari al -2%. Tuttavia, al netto della plusvalenza derivante dalla dismissione dell’area di Milano Farini e della variazione di perimetro, si evidenzia un miglioramento dell’EBITDA pari a 122 milioni di euro, con una crescita del 14%.
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, si registra un miglioramento rispetto all’anno precedente, principalmente per l’assenza dell’accantonamento al fondo rischi di 153 milioni di euro, che nel primo semestre del 2024 era stato necessario a seguito della sentenza del Consiglio di Stato riguardante la partecipazione in FSE. Il risultato netto consolidato del periodo si attesta a -89 milioni di euro, ma migliora significativamente rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente, con una variazione positiva pari a 110 milioni di euro.
In ambito investimenti, il Gruppo FS conferma il proprio ruolo strategico nel supporto all’industria nazionale. Nel semestre sono stati effettuati investimenti tecnici per un ammontare complessivo di 8,5 miliardi di euro, in crescita del 15% rispetto al primo semestre del 2024. La quasi totalità di questi investimenti (98%) è stata realizzata in Italia e una parte preponderante, pari a circa 7,5 miliardi, ha riguardato lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie e stradali. Infine, la posizione finanziaria netta del Gruppo si è attestata a 13 miliardi di euro, in miglioramento di 0,5 miliardi rispetto al dato registrato al 31 dicembre 2024.