IIA apre l’Italian Insurtech Summit 2025: al centro l’Insurance Inclusion
Brandimarte (IIA): "La crescita degli investimenti conferma che l’insurtech è ormai una componente strutturale dell’industria assicurativa italiana. Ora però serve un passo in più: trasformare la tecnologia in vera inclusione"
IIA: l’Insurance Inclusion al centro dell’Italian Insurtech Summit 2025, tra crescita degli investimenti, rivoluzione dei dati e nuova fiducia nell’AI
Si è aperta oggi al Milano LUISS Hub la sesta edizione dell’Italian Insurtech Summit, il principale evento nazionale dedicato all’innovazione assicurativa. Organizzato da Italian Insurtech Association in collaborazione con SHARE, il Summit riunisce per due giorni oltre cinquecento imprese, centocinquanta speaker e più di ottantamila partecipanti, sia in presenza sia online, confermandosi come la piattaforma di riferimento per l’evoluzione dell’intero settore.
L’edizione di quest’anno pone al centro il tema dell’Insurance Inclusion, concetto che segna il passaggio a una fase più matura della trasformazione digitale. La tecnologia non è più soltanto un supporto operativo, ma diventa un fattore decisivo per rendere la protezione assicurativa più accessibile, sostenibile e in grado di rispondere in modo personalizzato ai bisogni dei consumatori. In questo scenario, l’Intelligenza Artificiale non rappresenta più un semplice acceleratore tecnico, bensì una leva industriale per ampliare la platea degli assicurati, migliorare la prevedibilità del rischio e rafforzare il rapporto di fiducia tra utenti e operatori.
Il mercato italiano continua a mostrare una forte crescita negli investimenti insurtech, previsti oltre 1,2 miliardi di euro nel 2025, in aumento rispetto al miliardo registrato nel 2024. Tuttavia, il Paese presenta una dinamica unica nel contesto europeo: la quasi totalità dei capitali, circa il settantasei per cento, proviene dalle compagnie tradizionali, mentre startup e aziende tecnologiche contribuiscono solo per una quota minima, molto inferiore alla media europea. Questa asimmetria rischia di rallentare la nascita di nuove soluzioni, la competitività dell’ecosistema e la capacità di attrarre investimenti internazionali.
“La crescita degli investimenti conferma che l’insurtech è ormai una componente strutturale dell’industria assicurativa italiana. Ora però serve un passo in più: trasformare la tecnologia in vera inclusione, ampliando l’accesso alla protezione e investendo su competenze e capitale umano. Significa anche rendere questo settore attrattivo per i giovani e per le nuove professionalità, ed è su questo che come associazione stiamo lavorando, creando connessioni tra aziende, formazione e competenze digitali”, dichiara Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association. “La grande affluenza a questa sesta edizione del Summit dimostra che l’ecosistema è vivo e pronto a fare un salto di qualità. In questi anni IIA ha creato connessioni tra tutti gli stakeholder strategici del mercato assicurativo e ora dobbiamo fare lo stesso con i talenti, perché senza nuove competenze non può esserci innovazione reale e sostenibile. Ora inizia una nuova fase: trasformare l’innovazione da progetto a mercato, da sperimentazione a impatto reale”.
La centralità dei dati emerge chiaramente anche dall’analisi degli investimenti degli ultimi anni, che mostrano una forte attenzione verso la distribuzione digitale, i modelli embedded, l’innovazione di prodotto, l’automazione dei sinistri e la gestione evoluta delle informazioni. L’Intelligenza Artificiale, pur rappresentando ancora una quota limitata, è indicata come uno dei principali ambiti di crescita dal 2026, insieme ai rischi cyber, alle coperture climatiche e alla data governance.
Le cinque ricerche presentate al Summit evidenziano tutte il ruolo decisivo che un utilizzo avanzato dei dati e dell’AI potrà avere nel rendere la protezione più sostenibile e inclusiva. Una di queste rivela che sei consumatori su dieci utilizzano già assistenti basati su Intelligenza Artificiale nei processi assicurativi, sebbene la propensione a condividere informazioni sensibili sia ancora fortemente condizionata dal livello di fiducia nei sistemi. Un’altra ricerca, realizzata in collaborazione con CRIF, mette in luce una correlazione diretta tra rischio fisico e comportamenti ESG delle imprese, mostrando come quelle più virtuose registrino fino al sessanta per cento in meno di sinistri atmosferici. Ulteriori analisi condotte da EY confermano infine la necessità di affiancare ai tradizionali modelli di copertura un approccio orientato alla prevenzione e alla resilienza, soprattutto alla luce dell’aumento dei rischi climatici, cyber e demografici.
L'intervista di Affaritaliani a Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association
"L’Italian Research Tech Summit anche quest’anno registra una grande affluenza, sia di esperti di settore sia di operatori della filiera allargata, suscitando grande interesse. Il payoff di quest’anno è Insurance Inclusion. Il significato di questo payoff è chiaro: non si tratta più solo di tecnologia o di investimenti; ora l’obiettivo è aumentare l’inclusività assicurativa, cioè estendere la penetrazione assicurativa sui target e sui profili che ancora oggi non usufruiscono di un’offerta assicurativa di valore, o che non sono ancora raggiunti dal mercato. Questo risultato può essere ottenuto attraverso la tecnologia, l’educazione, la creazione di ecosistemi e la collaborazione tra pubblico e privato. Va sottolineato che oggi l’industria si è riunita coinvolgendo tech provider, startup, studi di consulenza, innovatori, compagnie e intermediari, per discutere strategie e iniziative in questo ambito. La legittimazione del settore assicurativo non è ancora completamente consolidata, ma i progressi sono evidenti", dichiara Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di Italian Insurtech Association, ai microfoni di Affaritaliani.
L'intervista a Marchitelli (MSA Mizar), Gulino (SHARE), Viscogliosi (Octo Telematcs), Pajoro (Enablia) e Ventruto (ALECSANDRIA)
MSA Mizar sta vivendo un momento di grande crescita e trasformazione, consolidando la propria presenza in Europa. Antonio Marchitelli, CEO dell’azienda, spiega: "Quest'ultimo anno è stato un anno di crescita, moltissime acquisizioni. Oggi MSA Mizar, forte dei suoi 45 anni, è presente in 7 mercati, con un migliaio di persone e una linea di servizi che tocca la gestione dei sinistri in maniera completa o parziale. All'anno gestiamo quasi un milione di sinistri". L’obiettivo, aggiunge Marchitelli, è chiaro: posizionarsi come operatore leader nel mercato europeo, combinando crescita organica e acquisizioni strategiche, con un “pipe” di opportunità ancora in fase di analisi.
La tecnologia è al centro della strategia aziendale, trasformando radicalmente l’esperienza del cliente. Marchitelli sottolinea: "Siamo qui per ascoltare le nuove tendenze e per parlare di quello che stiamo portando al mercato, che in questo momento è fortemente centrato sulle innovazioni che portiamo in termini di intelligenza artificiale. Sono innovazioni che toccano l’esperienza cliente, trasformando un momento difficile, come quello del sinistro, in un momento predittibile, visibile, leggibile, in cui le cose sono chiare e ben gestite". L’uso dell’AI permette di semplificare l’intero processo di gestione dei sinistri, fornendo strumenti che rendono l’assicurato più autonomo e informato, dall’apertura della pratica alla comprensione dei passaggi successivi.
L’inclusione assicurativa rappresenta uno dei temi centrali del settore. Giuseppe Gulino, Presidente di SHARE, evidenzia: "Se vogliamo mirare all’inclusione non possiamo permetterci di avere i sistemi chiusi. Tutto il concetto di Open Insurance, sistemi API, sistemi condivisi, trasferimento di dati, portabilità del dato, il valore oggi dei dati, è importante soltanto se sono condivisi, sempre con la logica della sicurezza e della tutela delle informazioni. I dati devono essere condivisi, non tenuti gelosamente". Secondo Gulino, solo sistemi aperti e trasparenti possono favorire vera innovazione, efficienza e un aumento della copertura assicurativa in un Paese che resta sottoassicurato.
Anche altre aziende del settore mostrano come tecnologia e dati possano favorire inclusione e personalizzazione dei servizi. Ludovica Viscogliosi di Octo Telematics dichiara: "Inclusività significa rendere i nostri servizi maggiormente fruibili a livello di customer base, prevedendo soluzioni dalla box installata sull’auto fino a piattaforme completamente digitali, integrabili nei sistemi dei nostri clienti". Emanuele Pajoro di Enablia aggiunge: "Crediamo che l’utilizzo dell’AI possa essere fondamentale per estrarre maggior valore dalle informazioni che una persona condivide con l’assicurazione. Da queste informazioni possiamo costruire prodotti più a misura, più dettagliati, che si avvicinano sempre di più ai bisogni reali del cliente". Gianluca Ventruto di ALECSANDRIA conclude: "La nostra missione è efficientare i processi di business delle società assicurative, liberando risorse umane per attività a maggior valore aggiunto".