Intesa Sanpaolo lancia “S-Loan Soluzione Lavoro” per sostenere l'occupazione nelle imprese
Barrese (Intesa Sanpaolo): "Con un intervento da 10 miliardi, vogliamo sostenere attraverso il credito le imprese che investono in tecnologia e si impegnano ad assumere"
Intesa Sanpaolo presenta “S-Loan Soluzione Lavoro”: 10 miliardi di euro per favorire la crescita dell’occupazione
Intesa Sanpaolo ha annunciato il lancio di “S-Loan Soluzione Lavoro”, un nuovo strumento finanziario pensato per supportare le imprese italiane nell'incremento dell'occupazione, sostenendo allo stesso tempo gli investimenti volti a migliorare la competitività. Il prodotto si distingue per un meccanismo innovativo di “premialità aggiuntiva” che consente una riduzione del tasso d’interesse nel caso in cui vengano effettuate nuove assunzioni, con particolare attenzione all’inserimento di giovani e donne nel mercato del lavoro.
Destinata ai clienti della Banca dei Territori, l’iniziativa si ispira al principio dell’Ires premiale e potrà fare affidamento su una disponibilità complessiva di 10 miliardi di euro per i prossimi tre anni. Tale somma rientra nei 410 miliardi di euro che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha previsto di mobilitare a sostegno dei progetti connessi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Come anticipato dal Consigliere Delegato e CEO Carlo Messina, l’obiettivo principale è quello di favorire investimenti tecnologicamente avanzati da parte delle imprese italiane, considerati una leva cruciale per la competitività del Paese. Tali investimenti, infatti, non solo migliorano la produttività, ma possono anche generare un impatto occupazionale positivo e duraturo nel tempo. In questo contesto, Intesa Sanpaolo si propone come partner delle aziende, facilitando l’accesso a strumenti di credito che incentivino interventi strategici come l’ampliamento della capacità produttiva, la creazione di nuovi stabilimenti industriali, lo sviluppo di soluzioni innovative e l’adozione di processi automatizzati.
Per ottenere il beneficio sul tasso di interesse, le imprese dovranno assumere formalmente l’impegno all’inserimento di nuovo personale, condizione necessaria sia al momento della sottoscrizione del finanziamento sia nel corso della sua durata. L’iniziativa mira a contribuire in modo concreto alla riduzione del divario occupazionale che ancora separa l’Italia dagli altri Paesi europei, soprattutto per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 29 anni, il cui tasso di occupazione si attesta al 19,2%, nettamente inferiore alla media dell’Unione europea, pari al 34,8%. Un’altra criticità riguarda la stabilità contrattuale: in Italia, la percentuale di assunzioni a tempo indeterminato – sia nella media generale che nella fascia giovanile – resta tra le più basse d’Europa.
Sul ruolo del credito in questa fase economica si è espresso anche Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, sottolineando che: “La finalità del nostro intervento, che conta su una disponibilità di 10 miliardi di euro, non è solo quella di garantire nuove risorse economiche alle imprese, ma assicurare proprio attraverso il credito degli incentivi a quelle aziende che puntano su investimenti tecnologici e che associano l'impegno ad assumere. Investire nella tecnologia e al tempo stesso portare giovani in azienda, inserendo nuovi talenti, può rappresentare un nuovo motore di crescita del Paese. Le Pmi hanno ben chiaro il loro percorso di sviluppo a prescindere dalle incertezze del contesto. Dal nostro osservatorio, vediamo la dinamica del credito positiva nei primi mesi dell'anno sia per le imprese che per le famiglie, e siamo fortemente convinti che in questa fase sia importante accompagnare l’aumento occupazionale del Paese puntando su ambiti di competenza molto rilevanti. La transizione digitale e l’intelligenza artificiale rappresentano certamente delle opportunità di crescita e sviluppo per l’economia, ma per coglierle è necessario mantenere centrale capitale umano e formazione”.