Intesa Sanpaolo, presentata l'VIII edizione di "Il mio Posto nel Mondo"

Il filo conduttore di questa ottava edizione è stato quello dell’incertezza e di come trasformare la sfida dell’ignoto in un'occasione di crescita personale

di Redazione Corporate
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Intesa Sanpaolo, conclusa l'VIII edizione del Festival  "Il mio Posto nel Mondo": l'evento è rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie 

Per l’ottavo anno consecutivo il 4 e 5 dicembre il Museo del Risparmio, iniziativa di Intesa Sanpaolo, ha  offerto ai ragazzi delle superiori il festival “Il mio Posto nel Mondo”. Quest’anno il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo e la Fondazione Teatro Grande di Brescia in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.

Il filo conduttore di questa ottava edizione dal titolo “Fare o non fare” è stato quello dell’incertezza e di come trasformare la sfida dell’ignoto in un'occasione di crescita personale e come ogni anno saranno presenti testimonial che metteranno a disposizione dei ragazzi la propria esperienza. Il Museo del Risparmio e le due Fondazioni propongono infatti agli studenti delle scuole secondarie di II grado le storie e le testimonianze di chi ha fatto dell’incertezza un’opportunità di crescita personale e professionale.

La mattinata di lunedì 4 dicembre si è svolta al Museo del Risparmio di Torino e presso il Teatro Grande di Brescia, mentre la seconda giornata martedì 5 si è tenuta sempre al Museo del Risparmio e presso il Teatro Donizetti di Bergamo. Nella due giorni si è parlato di come l’incertezza ci spinga a farci domande sul presente, sul passato, sul futuro; spesso ci è antipatica o sgradevole, come diceva Voltaire, perché ci obbliga a vagare in un universo troppo grande e mal definito; la certezza, al contrario, pur non esistendo, ci rassicura. Ma, è l’incertezza che ci porta, a esplorare nuove strade, a osservare il mondo con occhi nuovi e distaccati dai vecchi schemi e retaggi culturali.

In un’epoca in cui tutto scorre e cambia repentinamente tendiamo a pensare che le generazioni precedenti fossero facilitate da relazioni personali e di lavoro più stabili e che la vita fosse più semplice. Si tratta di un’illusione legata al punto di vista. Le nostre vite sono sempre state caratterizzate da una buona dose di incertezza e i fenomeni naturali e umani sono sempre stati difficili da anticipare perché sono caratterizzati da una buona dose di imprevedibilità. Anche quando programmiamo e pianifichiamo, siamo spesso costretti a rivedere i nostri passi per cercare di superare gli ostacoli imprevisti che ci separano dall’obiettivo.

La storia ci insegna che i momenti maggiormente creativi dell’arte, del pensiero, della letteratura, così come quelli legati alle scoperte, sono quelli caratterizzati dal cambiamento dei punti di riferimento. È in periodi di grande incertezza e di transizione verso nuovi paradigmi che operano Leonardo da Vinci, Machiavelli, Botticelli, Lorenzo de’ Medici, Newton, Galilei, Einstein e molti altri, e che si fanno scoperte come la radio e il cinema. La chiave di volta per sbloccare queste opportunità è una sana cultura dell’errore e il saper riconoscere gli sbagli come parte del percorso di crescita personale. Il viaggio della vita ci affascina perché la strada che ci porta a evolvere e scoprire il nostro posto nel mondo è, e rimarrà, incerta.