Mediobanca, l’Assemblea nega l’autorizzazione all’offerta su Banca Generali

Nagel (Mediobanca): "Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali"

di Redazione Corporate
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Mediobanca, niente via libera all’offerta su Banca Generali: resta in vigore il piano 'One Brand – One Culture'

L’Assemblea degli azionisti di Mediobanca, riunitasi oggi con una partecipazione pari al 78% del capitale, ha respinto la proposta del Consiglio relativa all’autorizzazione prevista dall’articolo 104, comma 1, del D.lgs. 58/1998, necessaria per dare esecuzione all’offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali. La votazione ha evidenziato un 35% di favorevoli, rappresentati per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati, un 10% di contrari riconducibile in larga parte al Gruppo Caltagirone, mentre il 32% si è astenuto, tra cui Delfin con il 20%, le Casse Previdenziali italiane con il 5%, alcuni investitori istituzionali come Amundi, Anima e Tages con il 3%, Edizione Holding con il 2% e Unicredit con un ulteriore 2%. Alla luce dell’esito della votazione, Mediobanca ha preso atto della decisione e dichiarato decaduta l’offerta su Banca Generali.

L’Amministratore Delegato, Alberto Nagel, ha commentato: “Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l’operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale. Un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca; risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali. Si tratta chiaramente di un’opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull’esecuzione del nostro Piano 'One Brand – One Culture' convinti della superiore generazione di valore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di MPS”.

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