Pfizer, l'impegno in innovazione e salute al centro dell'evento "Investire nella ricerca: il pilastro per l’Italia di domani"
Capaccetti (Pfizer): "Investire nella ricerca significa consolidare e potenziare il Servizio Sanitario Nazionale, offrendo prospettive solide e attrattive per il futuro"
Pfizer, con Quotidiano Sanità - Homnya per l'evento "Investire nella ricerca: il pilastro per l’Italia di domani": al centro il ruolo strategico della ricerca scientifica
Quotidiano Sanità - Homnya ha promosso, con il contributo di Pfizer, l'evento “Investire nella ricerca. Un pilastro per l’Italia di domani”. L'occasione ha rappresntato il momento per riflettere sul ruolo strategico della ricerca scientifica per il futuro dell’Italia. Nel corso dell’incontro, infatti, Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer Italia, ha sottolineato come la ricerca rappresenti un motore di progresso non solo per la salute, ma anche per lo sviluppo economico e la competitività del Paese.
"La ricerca scientifica è un pilastro fondamentale per il progresso dell’Italia: sostiene l’innovazione terapeutica, alimenta lo sviluppo industriale, promuove la crescita economica e rafforza la competitività internazionale", ha dichiarato Capaccetti. "Investire nella ricerca significa consolidare e potenziare il Servizio Sanitario Nazionale, offrendo prospettive solide e attrattive per il futuro".
Secondo la Capaccetti, in un contesto segnato dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento delle esigenze di prevenzione, la ricerca si conferma uno strumento essenziale per rendere il sistema sanitario più efficiente e innovativo. Ma per farlo, occorre agire con decisione: semplificare la burocrazia, ottimizzare tempi e risorse, e garantire che le innovazioni terapeutiche arrivino rapidamente ai pazienti.
Capaccetti ha evidenziato anche l’importanza del coinvolgimento attivo dei pazienti nelle sperimentazioni cliniche, definendolo "non solo una scelta strategica, ma un vero dovere etico". Tra le priorità indicate: interoperabilità delle piattaforme, integrazione dei dati clinici e real world per decisioni più informate, e rimozione delle barriere che rallentano l’accesso ai nuovi farmaci. "Solo una collaborazione paritaria e trasparente tra pubblico e privato potrà costruire un sistema di ricerca clinica dinamico e capace di affrontare le sfide future", ha concluso.
I numeri della ricerca Pfizer in Italia
Pfizer conferma il proprio impegno nel Paese con 83 studi clinici attivi, che coinvolgono 1.630 pazienti. Nell’area oncologica sono in corso 54 studi, il 35% dei quali nelle fasi I e II. L’azienda è inoltre la terza realtà farmaceutica in Italia per la ricerca sulle malattie rare, con particolare attenzione ai pazienti anziani affetti da queste patologie.
Il contesto nazionale: luci e ombre
Secondo la quinta Relazione sulla ricerca e innovazione in Italia del CNR, la spesa complessiva in Ricerca & Sviluppo (R&S) ha raggiunto 29,4 miliardi di euro nel 2023, pari all’1,37% del PIL, ancora sotto la media UE. Per il 2025 è previsto un incremento del +4% nel settore privato e del +7,2% nel pubblico, grazie anche alle risorse del PNRR, che ha destinato 8,5 miliardi di euro alla ricerca, di cui il 44% già speso. Questi fondi hanno permesso l’assunzione di oltre 12.000 nuovi ricercatori, il 47% donne, ma resta il rischio di una mancanza di misure strutturali per garantire continuità occupazionale.
Sul fronte della ricerca clinica, l’Italia si conferma quarta in Europa con 2.674 studi clinici attivi dal 2022, dietro Spagna, Francia e Germania. Tuttavia, il Paese investe solo 2,86 miliardi di euro l’anno nella ricerca biomedica, di cui appena il 39% da fondi pubblici, mentre 1,3 miliardi provengono dalle aziende farmaceutiche. I tempi di accesso ai farmaci innovativi restano lunghi (oltre 500 giorni dall’approvazione EMA), e la sperimentazione indipendente è limitata: in oncologia solo il 20% degli studi è no profit.
I benefici economici della ricerca clinica
Ogni 1 euro investito in ricerca clinica genera 2,77 euro di ritorno economico per il Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, gli studi clinici riducono i costi di assistenza sanitaria grazie all’accesso gratuito alle terapie innovative per i pazienti coinvolti. L’Italia, con oltre 2.600 studi attivi, attira investimenti esteri e crea occupazione qualificata, contribuendo alla crescita del PIL. Infine, le aziende farmaceutiche investono oltre 1,3 miliardi di euro l’anno in ricerca clinica, con un impatto diretto su competitività e innovazione.