UniCredit, pubblicati i risultati dello stress test EBA a livello UE del 2025
Riduzione contenuta del CET1r anche nello scenario avverso e distribuzioni di capitale superiori alla media dei competitor, a dimostrazione della resilienza del Gruppo in contesti macroeconomici sfidanti
UniCredit dimostra solidità e resilienza nello stress test EBA 2025: riduzione del capitale inferiore alla media e forte capacità di distribuzione anche in scenari avversi
UniCredit comunica di aver preso atto della pubblicazione dei risultati dello stress test condotto a livello europeo nel 2025, realizzato dall’Autorità Bancaria Europea (EBA) in cooperazione con il Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM), la Banca Centrale Europea (BCE) e il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB). Questo esercizio di valutazione non prevede un esito binario di superamento o fallimento, ma rappresenta una fonte rilevante di informazioni per il processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP), contribuendo all’analisi da parte delle autorità competenti della capacità dell’istituto di far fronte ai requisiti prudenziali in contesti di forte pressione economica.
Lo scenario ipotizzato per il test è stato sviluppato da BCE ed ESRB e si estende su un arco temporale di tre anni, dal 2025 al 2027. L’esercizio è stato basato su un bilancio statico riferito al 31 dicembre 2024, con un Common Equity Tier 1 ratio (CET1r) fully loaded pari al 15,86%. È importante sottolineare che lo stress test non riflette una proiezione degli utili futuri di UniCredit e non considera eventuali sviluppi dell’attività, manovre straordinarie o interventi gestionali.
I risultati ottenuti da UniCredit evidenziano una riduzione del capitale significativamente inferiore rispetto a quanto registrato nello stress test UE del 2023. Questo miglioramento è attribuibile alla solida capacità di generazione di capitale, sostenuta dalla resilienza del margine di interesse netto e delle commissioni, oltre che dalla qualità robusta degli attivi. Tali fattori posizionano la banca in una situazione favorevole per affrontare eventuali shock economici avversi.
In particolare, la contrazione del CET1r fully loaded tra il 2024 e il 2027, nello scenario sfavorevole, risulta inferiore rispetto alla media delle banche incluse nel campione dell’EBA e rispetto ai principali concorrenti. Allo stesso modo, le distribuzioni di capitale previste da UniCredit sono superiori rispetto alla media del settore.
Nel dettaglio, nel 2027, lo scenario di base prevede un CET1r transitional del 15,25% e un CET1r fully loaded del 13,91%, valori sostanzialmente allineati a quelli di fine 2024, ricalcolati considerando l’impatto di Basilea IV e della normativa CRR3. Nello scenario avverso, invece, il CET1r transitional si attesta al 12,50%, mentre il CET1r fully loaded scende all’11,71%, con una contrazione rispettivamente di 281 e 215 punti base rispetto ai valori del 2024, anch’essi rideterminati per includere gli effetti regolamentari sopra menzionati.
Anche in condizioni economiche fortemente deteriorate, UniCredit manterrebbe la capacità di effettuare significative distribuzioni di capitale. Infatti, nello scenario avverso, è prevista una distribuzione complessiva pari a 8,25 miliardi di euro nell’arco del triennio, suddivisa tra 5,86 miliardi di dividendi in contanti e 2,39 miliardi destinati al riacquisto di azioni proprie.
Infine, si segnala che il CET1r di UniCredit alla fine del secondo trimestre del 2025 è pari al 16,2%. Si precisa altresì che i dati relativi al CET1r fully loaded calcolati secondo le nuove regole di Basilea IV e CRR3 sono da considerarsi pro-forma e non possiedono rilevanza legale o formale ai fini della determinazione della solvibilità dell’istituto.