Western Digital: lo storage disaggregato guida il futuro dei data center nell’era dell’AI

Il fulcro dell’AI sono i dati non strutturati, che alimentano tutte le fasi del ciclo, dall’ingestione e preparazione alla vettorizzazione, al training, all’inferenza e alla generazione dei contenuti

di Redazione Corporate
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Western Digital: flessibilità e performance nello storage per sostenere i carichi di lavoro AI

Negli ultimi anni le infrastrutture iperconvergenti hanno rappresentato un punto di riferimento per accelerare prestazioni e scalabilità nei data center, combinando calcolo, storage e networking in un unico sistema integrato. Tuttavia, l’esplosione dell’intelligenza artificiale, e in particolare della generative AI, sta trasformando profondamente questo scenario, aumentando la domanda di data center pronti per gestire carichi di lavoro avanzati, che entro il 2030 potrebbero rappresentare oltre il 70% della domanda globale.

Il fulcro dell’AI sono i dati non strutturati, che alimentano tutte le fasi del ciclo, dall’ingestione e preparazione alla vettorizzazione, al training, all’inferenza e alla generazione dei contenuti. La crescita esponenziale dei dati sta creando sfide significative: secondo IDC, il volume annuale di dati generati supererà i 527 zettabyte entro il 2029. Per le aziende che adottano l’AI, gestire queste enormi quantità di informazioni con infrastrutture iperconvergenti può generare colli di bottiglia, rallentando l’accesso ai dati distribuiti su più server.

In questo contesto, lo storage disaggregato emerge come una valida alternativa. A differenza delle HCI tradizionali, dove la capacità di calcolo e lo storage devono essere scalati insieme, la disaggregazione permette di separare i componenti, evitando sprechi e ottimizzando le risorse. I nodi basati su CPU e GPU necessitano di aggiornamenti frequenti per sostenere i carichi di lavoro AI, mentre soluzioni di storage come gli HDD ad alta capacità garantiscono una durata più lunga e minori interventi di manutenzione. Questa separazione consente una gestione più efficiente e flessibile dei data center, con un impatto positivo su costi e prestazioni. Le previsioni indicano che il mercato dello storage disaggregato più che raddoppierà entro il 2033, grazie alla sua capacità di combinare flessibilità, efficienza e risparmio sui costi.

Lo storage disaggregato risponde alle esigenze delle aziende moderne, offrendo scalabilità indipendente di calcolo, storage e networking, ottimizzazione dei costi e delle prestazioni, maggiore densità di archiviazione ed efficienza energetica. Tecnologie come NVMe-oF permettono flussi di dati ad alta velocità, mentre la separazione di storage e server supporta il calcolo accelerato con CPU, GPU e DPU, rendendo l’infrastruttura IT pronta a soddisfare le richieste dei carichi di lavoro AI e le esigenze future del business.

Secondo Carmelo D’Agostino, Principal Engineer di Western Digital, comprendere il valore dello storage disaggregato significa abbracciare un modello a prova di futuro, capace di evolvere con le necessità aziendali, migliorare il costo per terabyte e garantire la continuità operativa su larga scala. In un mondo guidato dall’AI, flessibilità, efficienza e affidabilità diventano gli elementi chiave per sostenere la crescita dei data center e trasformare i dati in valore reale.

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