Orcel, Bper e il risiko che (forse) non c’è: Unicredit si tira fuori e il fortino Unipol resta "intatto"

Interesse di UniCredit per Bper? UniCredit stronca le indiscrezioni prima che il risiko inizi davvero: "Speculazioni infondate"

di Elisa Mancini
Economia

Unicredit non punta su Modena e il muro di Unipol tiene. Rumor

Quando si parla di risiko bancario, Orcel spunta sempre fuori, un po’ come il prezzemolo. Stavolta il chiacchiericcio riguarda Bper, fresca di conquista della Popolare di Sondrio, e finita - secondo indiscrezioni della Stampa - nel mirino del banchiere. 

Nei giorni scorsi si mormorava che il ceo di UniCredit avesse drizzato le antenne verso il Piemonte, con un presunto interesse per CrAsti, ma quella, per ora, è tutta un’altra storia. Che però anche Bper possa aver attirato la sua attenzione, non sembra così strano o sorprendente: forte sull’asse Emilia-Veneto-Lombardia e ora ancora più robusta post-Sondrio, è un bocconcino succulento per chi, come il banchiere romano, continua a cercare nuove prospettive di crescita.

Peccato che UniCredit abbia deciso di spegnere l’incendio sul nascere, rilanciando una nota ufficiale che smentisce tutto. "Non apprezziamo le continue speculazioni e indiscrezioni che circolano e che non portano alcun beneficio alle parti menzionate. Abbiamo un ottimo rapporto con Unipol e Bper e intratteniamo regolarmente conversazioni a livello di business su numerosi argomenti, ma non vi sono discussioni in merito a una fusione tra i due gruppi e queste indiscrezioni sono del tutto infondate". Così ha commentato un portavoce di Unicredit.

Insomma, un tirarsi fuori dai giochi ancor prima che i giochi inizino, e una risposta quasi stizzita che chiude la bocca a tutti. Anche Bper, interpellata da Affaritaliani, ha scelto la via del no comment, quindi per ora i rumor restano soltanto rumor. Detto questo, immaginare un vero assalto di Orcel a Bper, almeno per ora, non sembra neanche così semplice.

Unipol, che di Bper è primo azionista, negli ultimi anni ha alzato un muro difensivo mica da poco: quasi il 20% diretto, un altro 4,7% via derivati, il 7,4% della Fondazione di Sardegna e quasi il 10% di azioni proprie in mano alla stessa Bper. Una composizione "a cipolla" che rende l’ingresso di soggetti esterni molto più complicato e non proprio facile da scalare.

Nel frattempo Orcel ha già il suo bel daffare, avendo alle spalle altre partite aperte come il nodo del golden power, ancora al vaglio europeo dopo il ricorso sul caso Bpm. Quindi, anche volendo, non sembra proprio il momento ideale per aprire un altro fronte. E così il capitolo Bper-Unicredit si chiude ancor prima di essere aperto, ma una cosa forse è certa: Orcel difficilmente rimarrà a lungo lontano dal tavolo da gioco del risiko, con lui di mezzo, basta poco perché i rumor ricomincino a girare.

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