Oro, perchè sale ancora? Dove conviene investire senza farsi fregare? Quanto durerà il rally? Ecco che cosa sapere: la guida

Scoppia la corsa al metallo rifugio: cosa c’è dietro il rally e quali opportunità offre agli investitori. La guida

di Elisa Mancini
Oro
Economia

Oro: superata la soglia dei 4.000 dollari l’oncia. Come investire adesso senza cadere nella trappola del rally

L’oro ha infranto un nuovo muro : 4.000 dollari l’oncia. È successo oggi, lunedì 7 ottobre, quando i future a New York hanno oltrepassato la soglia simbolica e anche il contratto spot internazionale ha toccato livelli mai visti prima. Un record storico, ma anche un segnale potente: il metallo più antico del mondo torna a essere l’asset più moderno del momento.

Da gennaio, l’oro ha guadagnato oltre il 50%, superando ampiamente azioni, obbligazioni e persino i titoli tecnologici. Non è solo una questione di numeri: dietro questa impennata si nasconde un cambio di paradigma globale. Cosa sta succedendo davvero? E, soprattutto, ha ancora senso investire in oro oggi?

Perché l’oro corre così velocemente?

La risposta non è una sola, ma tutte le strade portano all’incertezza. Negli ultimi mesi, il dollaro americano ha perso slancio, penalizzato da tensioni fiscali interne e da una chiusura parziale del governo statunitense che ha bloccato la pubblicazione di alcuni dati macroeconomici chiave. Senza riferimenti chiari sull’economia, i mercati si sono aggrappati al bene rifugio per eccellenza: l’oro.

Ma non è solo paura. C’è un fenomeno di fondo, silenzioso ma dirompente: la de-dollarizzazione. Sempre più banche centrali, soprattutto dei Paesi emergenti, stanno riducendo le proprie riserve in dollari e accumulando oro fisico. Cina, Russia, India e Brasile sono in prima linea in questa corsa, dettata da una logica precisa, indipendenza dal dollaro e protezione dal rischio geopolitico

Perché l’oro resta (ancora) un rifugio?

L’oro ha un vantaggio che nessun altro asset possiede: non dipende da nessuno. Non è legato ai bilanci di un’azienda, né alle decisioni di una banca centrale o di un governo. È una moneta universale, che resiste alle crisi, alle svalutazioni e ai default. In momenti di incertezza economica o geopolitica, l’oro tende a muoversi in modo opposto ai mercati finanziari tradizionali. Quando le azioni scendono, lui brilla. Quando le obbligazioni rendono poco, lui attrae. Per questo motivo è considerato un pilastro di diversificazione del portafoglio, insomma un'assicurazione contro gli imprevisti dell’economia globale.

Ma attenzione: non è una garanzia di guadagno. La Banca d’Italia lo ricorda chiaramente: il prezzo dell’oro non sale sempre in tempi di crisi o inflazione e può attraversare lunghi cicli di ribasso. Inoltre, l’oro non produce reddito, non paga interessi, né dividendi. Il suo valore sta solo nel prezzo che altri saranno disposti a pagare in futuro. In altre parole, si investe in oro non per guadagnare oggi, ma per proteggersi domani.

Come investire in oro: tutte le strade possibili

Ci sono molti modi per entrare nel mondo dell’oro, e la scelta dipende da orizzonte temporale, capitale disponibile e obiettivi personali.

Oro fisico. È la forma più tradizionale: lingotti, monete, placchette.
Offre la sicurezza psicologica del possesso diretto, ma richiede attenzione nella custodia (deposito, assicurazione, autenticità). È ideale per chi cerca un bene tangibile da conservare a lungo.

ETF sull’oro. Per chi vuole investire in modo più agile, gli Exchange Traded Fund rappresentano la soluzione più diffusa. Replicano il prezzo dell’oro quasi uno a uno e permettono di accedere al metallo fisico senza possederlo materialmente. Sono liquidi e quotati in Borsa come un’azione.

ETC e derivati. Gli Exchange Traded Commodity (ETC) sono simili agli ETF ma possono avere come sottostante lingotti reali o contratti derivati. Chi ha maggiore esperienza può usare i future sull’oro, strumenti che consentono di fissare oggi un prezzo per una transazione futura. Sono però strumenti più complessi e rischiosi, da maneggiare con cautela.

Troppo tardi per investire?

Dopo un rialzo del 50% in meno di un anno, la tentazione è forte, ma anche il rischio. Ogni volta che un asset tocca nuovi massimi, la psicologia del mercato cambia: arrivano i compratori tardivi, le prese di profitto, e a volte le correzioni.

Ma l’oro è diverso da un titolo tecnologico o da una criptovaluta, non si muove solo per moda. La domanda reale delle banche centrali, la debolezza del dollaro e l’incertezza globale forniscono una base solida di lungo periodo. Chi entra oggi deve però farlo con una logica strategica, non emotiva. L’oro non è un investimento "mordi e fuggi": è una componente di portafoglio da costruire e mantenere nel tempo, con un peso limitato ma stabile, spesso compreso tra il 5% e il 10% del totale.

Qual è il futuro per il metallo giallo?

Il superamento dei 4.000 dollari l’oncia  è un punto di svolta che potrebbe avere effetti duraturi. Da un lato, conferma la percezione dell’oro come strumento di protezione contro l’incertezza geopolitica e monetaria. Dall’altro, evidenzia il rischio di un surriscaldamento speculativo: se parte del rialzo è stato guidato da euforia o "paura di perdere il momento", non si può escludere una successiva correzione.

Molto dipenderà dall’evoluzione del contesto globale: le decisioni delle banche centrali, la traiettoria dei tassi d’interesse, la forza del dollaro e l’andamento dell’inflazione saranno le variabili chiave. Ma anche le tensioni geopolitiche attualmente in corso.

Chi sceglie di investire in oro deve farlo con testa fredda e orizzonte lungo. Perché l’oro non promette rendimenti immediati, ma offre qualcosa di più raro in finanza: la certezza di restare, quando tutto il resto vacilla.

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