Overtourism, per un romano su dieci è fonte di disagi e problemi. E gli affitti brevi dividono la Capitale
Affitti brevi, per il 38% sono un problema ma uno su quattro vede in queste formule un’opportunità economica
Per il 48% dei romani l'overtourism impatta sulla città
Roma è una delle capitali più visitate al mondo e rappresenta per molti turisti una tappa imprescindibile da vedere almeno una volta nella vita. A livello nazionale, la Capitale si conferma stabilmente la città più attrattiva, e nel 2025, complice il Giubileo, l’afflusso di turisti risulta ancora più intenso rispetto agli standard abituali.
Ma qual è il punto di vista dei cittadini romani su questo fenomeno? Secondo un’indagine condotta da Changes Unipol e realizzata da Ipsos, emerge che il 49% dei romani considera il turismo un’opportunità economica, mentre uno su dieci lo percepisce come fonte di disagi e problemi. Una larga fascia intermedia, pari al 41%, mantiene invece una posizione neutrale, senza vederne né benefici né criticità. È interessante notare come proprio questa percentuale rappresenti la più alta a livello nazionale, a indicare un atteggiamento più distaccato o forse più abituato alla presenza turistica.
Tra gli aspetti positivi maggiormente riconosciuti spiccano la promozione della cultura e delle tradizioni locali (indicata dal 46% degli intervistati), seguita dall’aumento dei posti di lavoro (44%) e dall’organizzazione di eventi e iniziative (41%). Non mancano anche riferimenti all’impatto economico diretto dei turisti (38%) e ai maggiori introiti per il Comune attraverso le entrate fiscali (37%). Un dato particolarmente rilevante per Roma riguarda il miglioramento del trasporto pubblico, indicato come vantaggio dal 27% degli intervistati, ben sei punti sopra la media nazionale del 21%: un tema da sempre molto sentito dai cittadini.
D’altra parte, non mancano i disagi percepiti. I romani evidenziano come prima criticità l’aumento dei rifiuti (44%), seguito dal sovraffollamento nei luoghi pubblici (41%), dalla congestione del traffico (36%) e dall’aumento dei prezzi degli affitti (33%). Chiude la lista, ma con un valore significativo, il degrado ambientale, indicato dal 30% degli intervistati: si tratta della percentuale più alta registrata in Italia, a conferma di una crescente sensibilità ambientale da parte dei cittadini della Capitale.
Guardando al futuro, il 36% dei romani ritiene che il turismo sia destinato a crescere nei prossimi uno o due anni. Per il 33% i flussi resteranno costanti, mentre solo il 12% ipotizza un calo. Un dato che invita a riflettere sulla sostenibilità della pressione turistica e sull’equilibrio tra benefici e disagi.
In questo contesto si inserisce il tema dell’Overtourism, un fenomeno sempre più discusso nelle grandi città europee. A Roma, però, la consapevolezza sembra ancora parziale: solo il 46% degli intervistati afferma di conoscere il termine, contro una media nazionale del 52%, mentre il 29% non lo ha mai sentito nominare. Per quanto riguarda l’impatto percepito, il 48% dei romani ritiene che l’Overtourism riguardi effettivamente la Capitale, ma il 40% non lo considera un problema presente in città.
Alla domanda su quali strategie adottare per affrontare il sovraffollamento turistico, la risposta più condivisa è un miglioramento delle infrastrutture (42%), dato superiore di dieci punti rispetto alla media nazionale. Seguono l’aumento dei servizi di mobilità (33%), la creazione di servizi esclusivi per i residenti (30%), la promozione di forme di turismo sostenibile (27%) e la pedonalizzazione dei centri storici (23%).
Il tema dell’affitto breve, in costante crescita negli ultimi anni, è uno degli aspetti più controversi legati al turismo. Roma, in particolare, è la città più polarizzata su questo fronte. Il 25% dei romani lo considera un vantaggio economico – ben sopra la media italiana del 19% – mentre il 38% lo reputa un problema serio, legato all’emergenza abitativa, una percentuale leggermente superiore alla media nazionale (35%).
Collegato a questo tema è il dibattito sulle key box e il self check-in. Dopo il divieto introdotto dal Ministero dell’Interno a fine 2024, una sentenza del TAR del Lazio, nel maggio 2025, ha annullato la circolare ministeriale, riaprendo la questione. In questo clima di incertezza normativa, il 53% dei romani si è detto favorevole alla stretta sulle key box, mentre solo il 29% ha espresso dissenso. Inoltre, quasi 6 romani su 10 (59%) accoglierebbero positivamente regole più rigide sugli affitti brevi, contro un 24% contrario a ulteriori inasprimenti.